MANTOVA -Udienza meramente interlocutoria, ieri in tribunale a Reggio Emilia, per quanto concerne l’avvio del processo a carico dell’ultimo imputato accusato della morte di Nunzia Colurciello, la 24enne barista napoletana residente a Mantova stroncata da un’overdose all’alba del 20 ottobre 2018 dopo una notte trascorsa in discoteca. Patteggiate le pene, lo scorso maggio, dagli altri due soggetti rinviati a giudizio – Guido Bernardi, 52enne domiciliato a Pomponesco e Alessandro Colombini, 43enne di Castel d’Ario – sarebbe ora dovuto toccare ad Anna Mastrochicco, 47enne di Guastalla, difendersi con rito ordinario dall’ipotesi di morte come conseguenza di altro reato, in tale caso di specie rappresentato dallo spaccio di stupefacenti. Ma la seduta cosiddetta filtro, fissata erroneamente in via preliminare innanzi alla Corte d’Assise (non competente però per tale tipo di fattispecie), è stata invece rinviata a d’ufficio al prossimo 29 febbraio davanti al giudice monocratico Michela Caputo. Stando alla ricostruzione inquirente, quella notte, la vittima avrebbe assunto un mix rivelatosi letale di cocaina, ketamina e Mdma per poi, di ritorno da Modena, sentirsi male e collassare a casa dell’amica guastallese.