MANTOVA Dopo il kickoff meeting di Mantova, prosegue lo sviluppo del progetto che coinvolge 16 partner provenienti da 4 nazioni europee (Austria, Belgio e Olanda oltre all’Italia) e vede in prima linea la Provincia di Mantova e soprattutto Agire, società in-house della stessa amministrazione provinciale per la gestione delle risorse energetiche, con focus sulle rinnovabili. Obiettivo del progetto è porre le basi di una Hydrogen Valley sul territorio provinciale, sfruttando le potenzialità del porto di Valdaro.
Come da cronoprogramma, i partner si sono ritrovati e confrontati per la seconda volta in presenza per fare il punto sullo stato dell’arte dei lavori in corso. In questa occasione, con il partner locale Veneziana Navigazione a fare gli onori di casa, il polo mantovano era rappresentato da una delegazione sotto la guida dei vertici Agire: l’amministratore unico Nicola Sodano e il direttore Nicola Galli.
Hymantovalley è un progetto che prevede investimenti per oltre 9 M€, cofinanziato al 70% dall’Unione Europea attraverso il Programma I3 Interregional Innovation Investments gestito da EISMEA, agenzia esecutiva del Consiglio europeo per l’innovazione e delle piccole e medie imprese. Si inquadra in un programma ancora più ampio, che prevede la realizzazione sul territorio della provincia di Mantova di un’intera hydrogen valley – tra le prime in Europa – con un investimento complessivo che oggi sfiora i 100 M€, tra investimenti pubblici e privati. L’idrogeno è un vettore energetico strategico per garantire la transizione energetica verso un’economia sostenibile, poiché può essere prodotto con fonti totalmente rinnovabili ed evitare le emissioni di gas climalteranti al momento del suo utilizzo in vari contesti, dall’industria pesante ai trasporti a lunga percorrenza. Il progetto coinvolge, oltre agli enti pubblici, soggetti privati specializzati nella produzione e nello stoccaggio di energia, aziende della logistica, università e centri di ricerca tra i più importanti a livello italiano e internazionale. I lavori procedono su tre direttrici: lo sviluppo della filiera di produzione e distribuzione dell’idrogeno verde a partire dalla produzione di energia elettrica rinnovabile; la creazione di una rete di utilizzo e spedizione dell’idrogeno verde costituita da navi, treni, mezzi stradali pesanti e aziende del settore HTA (Hard To Abate, misura che sostiene progetti di investimento e progetti di ricerca e di sviluppo per la decarbonizzazione dei processi industriali); la promozione della ricerca scientifica e accademica con la costituzione di un vero e proprio hub tecnologico.