Rifornimento di carburante con banconota falsa, donna dell’Est sotto accusa

MANTOVA Aveva fatto 10 euro di rifornimento alla propria vettura dando al benzinaio per il pagamento del carburante una banconota da 50 euro. Ma quel biglietto era risultato però falso a fronte di un resto di 40 euro “buoni” ricevuti in cambio. A finire sul banco degli imputati, circa l’accusa di spendita di banconote contraffatte, una donna dell’Est Europa risultata però irreperibile. Il fatto risaliva nello specifico all’autunno del 2019 quando la sedicente cliente si sarebbe resa responsabile di un raggiro perpetrato ai danni di una stazione di servizio di Roverbella. In particolare ad accorgersi dell’anomalia, non appena avuta in mano la banconota, era stata una dipendente dell’area di rifornimento. Ma la cliente aveva però fatto in tempo a dileguarsi a bordo della Fiat Panda su cui si era arrivata. Per fortuna, nonostante l’assenza di telecamere in zona, la vittima era riuscita a memorizzare modello e colore dell’auto, nonché soprattutto alcune cifre della targa. Immediata a quel punto era scattata la denuncia ai carabinieri. Ieri, con l’escussione di alcuni testimoni innanzi al giudice Stefano Ponti, è quindi proseguita l’istruttoria dibattimentale del processo istruito a carico dell’automobilista. Prossima udienza il 10 febbraio 2025 per, in caso di rintraccio, l’eventuale esame dell’accusata e la sentenza.