VALEGGIO/ROVERBELLA -Se a Valeggio il Comitato a difesa del territorio prosegue nella sua battaglia affinchè venga ripristinata – nel Piano rifiuti del Veneto – la precedente norma di tutela assoluta per i luoghi di ricarica delle falde acquifere, a Roverbella l’amministrazione comunale ha presentato un Pgt in ottica “green” (capisaldi sono la riduzione del 30% del consumo di suolo, la rigenerazione urbana del paese e la salvaguardia delle aree agricole) che comprende l’aggiornamento e l’integrazione della componente geologica, idrogeologica e sismica. La situazione oltreconfine è quella su cui in questo momento sono focalizzate le attenzioni del Comitato Difesa Territorio Quaderni – Valeggio, il quale, dopo le lettere inoltrate agli assessori e ai consiglieri regionali, ha deciso di inviare una pec direttamente al presidente del Veneto Luca Zaia rinnovando la preoccupazione generale per la possibile realizzazione d’impianti di smaltimento per rifiuti contenenti amianto nelle zone di ricarica delle falde acquifere. In particolare, il Comitato ha voluto portare a conoscenza del governatore le irregolarità procedurali durante l’iter di approvazione dell’aggiornamento del Piano rifiuti varato nel 2022 che aveva introdotto la famigerata e contestata deroga deputata alla realizzazione di discariche per amianto anche in delicate zone di ricarica delle falde acquifere, fino ad allora tutelate. Il Comitato, sostenuto da privati cittadini e gruppi ambientalisti anche del mantovano, non è solo nelle proprie convinzioni, in quanto molte delle segnalazioni d’irregolarità evidenziate nella missiva erano state avallate dallo stesso consiglio regionale, il quale tramite una mozione aveva esortato la Giunta ad «annullare la deroga e sospendere tutti i procedimenti di approvazione di discariche per amianto attualmente in fase di valutazione». Anche la politica del territorio ha abbracciato la causa del Comitato. Infatti, i consigli comunali del circondario s’erano premurati di approvare specifiche delibere volte a confermare la contrarietà alla realizzazione d’impianti di smaltimento amianto in un territorio fragile come quello di ricarica delle falde acquifere. La deroga, inoltre, risulta contraria alle direttive comunitarie che invitano gli Stati membri di attivare «misure e orientamenti volti a prevenire o a ridurre il più possibile le ripercussioni negative sull’ambiente, in particolare l’inquinamento delle acque superficiali, delle acque di falda, del suolo e dell’aria […] nonché i rischi per la salute umana risultanti dalle discariche di rifiuti […]». Il militanti del Comitato hanno avuto modo di incontrare il presidente Zaia in occasione di un incontro pubblico a Verona, consegnandogli di persona una copia della lettera e sollecitando la richiesta di un incontro urgente. Dal canto suo, il governatore ha incaricato l’assessore Gianpaolo Bottacin di prendere contatto con il Comitato per fissare quanto prima una data.
Matteo Vincenzi