MONTESE (MO) «Il Mantova è in buone mani». Parola di Federico Infanti, per il terzo anno consecutivo preparatore dei portieri dell’Acm. Infanti giura sulle qualità dei due numeri uno a disposizione di mister Troise: Andrea Tozzo (’92) e Riccardo Tosi (’99). E in questa chiacchierata ci aiuta a conoscerli meglio.
Dunque Federico, dopo tre settimane di lavoro che impressione hai ricavato dai nuovi portieri?
«Un’impressione positiva. Tozzo e Tosi sono due ragazzi volenterosi, che si stanno impegnando tantissimo. Questa è un’annata particolare, con tempi più lunghi, ed anche la preparazione la stiamo gestendo in maniera diversa. Questo ci permette di lavorare con più serenità a livello fisico e tecnico».
A tal proposito, che tipo di lavoro hai impostato finora?
«Ho cambiato qualcosa rispetto agli anni passati. Nella prima settimana, condotta a ritmi blandi, mi sono soffermato sui concetti base. Dalla seconda settimana ho privilegiato l’aspetto fisico, tecnico e tattico, anche in base alle indicazioni del mister»
Entriamo nel dettaglio partendo da Tozzo: qual è il suo punto forte e in cosa invece può migliorare?
«Andrea è un portiere di grande fisicità e con grandissime qualità tecniche. Per esempio è molto bravo negli interventi e nelle chiusure. Da migliorare c’è sempre qualcosa: per lui l’incognita è il rimettersi in gioco e ritrovare la continuità mancata negli ultimi anni».
Appunto: Tozzo è il più esperto ma anche quello più desideroso di rilanciarsi dopo il grave infortunio di due anni fa. Come si gestisce questa situazione?
«Il fatto che sia esperto è una componente facile da gestire per un allenatore, perchè vuol dire che il portiere non ha bisogno di grossi consigli. Devo semplicemente metterlo nelle condizioni di rendere al meglio. La voglia di rivalsa c’è, ma fa parte del gioco e delle stagioni. Credo che lui possa ritagliarsi una parte da protagonista».
Passiamo a Tosi: qualità e margini di crescita?
«Riccardo è un ragazzo che ho già allenato nella Primavera dell’Hellas. È un portiere di prospettiva, con grandi doti a livello fisico, disponibile al lavoro, oltre che un ragazzo eccezionale. Nell’ultimo anno a Verona mi ha dato grandi soddisfazioni. È reduce da una stagione da titolare ad Arzignano e questa è un’annata che, seppur più complicata, può consacrarlo definitivamente. Anche lui ha le carte in regola per far bene».
Ma poi in campo ne va uno…
«È così. Andrea e Riccardo dovranno giocarsi il posto, ma entrambi hanno voglia di dimostrare e di crescere. La cosa certa è che il Mantova è in buone mani».
Quali consigli hai dato a ciascuno?
«Non sono molto portato per i consigli, specialmente all’inizio. Poi, certo, arriverà anche il momento. Per ora ho pensato a recepire le loro richieste e i loro bisogni».
Chiudiamo con te, che sei al terzo anno nel Mantova: con quali sensazioni e aspettative?
«Sono felicissimo di essere rimasto e per questo ringrazio la società e il direttore che hanno creduto in me. A Mantova ho vissuto due anni ricchi di soddisfazioni e anche di delusioni. L’anno scorso non abbiamo potuto festeggiare la promozione, un traguardo voluto e meritato, per il quale sono felice di aver dato il mio minimo contributo. Ora parte un nuovo capitolo per Mantova e per la mia carriera professionale. Spero sia ricco di soddisfazioni per tutti. Io continuerò a lavorare col massimo impegno e poi vedremo. L’importante è essere ripartiti facendo quel che mi piace».