MANTOVA – Era andata via da casa e aveva denunciato il convivente accusandolo di maltrattamenti, violenza sessuale e altro ancora. Lui, rumeno, era tornato in patria in Romania, e lei, rumena, lo aveva raggiunto in patria, da dove non si è più mossa, e da dove avrebbe anche mandato una lettera dicendo che vuole ritirare la querela contro il suo uomo. Una decisione che però non può fermare il processo che è attualmente in corso, visto che i reati contestati sono procedibili d’ufficio. Per questo motivo Viorel Anghel, 26enne rumeno, resta a giudizio davanti al collegio dei giudici di Mantova e rischia pure una condanna esemplare vista la gravità dei reati che gli vengono contestati. All’udienza di ieri era in programma l’audizione della persona offesa, ovvero la convivente o ex che sia, una 24enne rumena che però non si è presentata. Il Pm Lucia Lombardo ha chiesto l’acquisizione delle dichiarazioni rese dalla donna in sede di querela, ma il collegio giudicante ha invece accolto la richiesta del difensore dell’imputato, avvocato Maria Ferraro , ovvero di sentire la presunta vittima delle violenze tramite una rogatoria straniera fissata per il prossimo 19 dicembre. I fatti in questione risalgono al febbraio 2017, quando la giovane era fuggita da casa presentandosi all’ospedale di Negrar, dove era stata medicata e dove aveva raccontato la sua versonje dei fatti, ovvero di anni di abusi e violenze anche davanti ai tre figli, tutti minorenni. Una volta dimessa la donna era finita in una casa protetta, da dove si era in seguito allontanata dopo avere saputo che il convivente era tornato in Romania con i suoi tre bambini. Lei allora lo aveva raggiunto e da allora non era più tornata in Italia. C’è anche chi sospetta che dietro la decisione di ritirare le accuse e non testimoniare ci siano delle minacce.