Gold medal per Giuseppe Gradella al Bifa di Budapest

MANTOVA – Vincitore, anzi Gold Winner 2020 del Bifa, il premio internazionale per la fotografia di Budapest: si tratta del fotografo mantovano Giuseppe Gradella, che si è aggiudicato il titolo nella sezione Fine-art Portrait, nel comparto dedicato ai professionisti, con l’immagine dal titolo “Wet Colors”.
Il concorso, spiega Gradella, fa parte di un circuito che raccoglie tre importanti manifestazioni fotografiche: oltre a Budapest ci sono Tokyo e Mosca. Le opere sono suddivise in differenti categorie e partecipano artisti da tutto il mondo. La rassegna è on line, con il momento dell’esposizione e della premiazione in presenza, che quest’anno non sarà naturalmente possibile realizzare. Ma il riconoscimento offre comunque ampia visibilità su vasta scala. Anche per questo è tanto ambito, oltre che per la qualità dei lavori presentati.
Il premio si aggiunge, comunque, a due Gold Medal già vinte negli scorsi anni da Gradella, in quel caso partecipando alla selezione di Tokyo, dove era in gara con due opere, e a una menzione d’onore.
La foto premiata, tra l’altro, è una delle tre scelte per prendere parte all’iniziativa Unlock #restART, sostenuta dal Comune di Mantova e da numerosi partner, che vede in campo 38 artisti, tutti della provincia mantovana, a sostegno delle realtà commerciali e culturali colpite dalla pandemia. Dal 16, infatti, la città ospiterà in 33 vetrine di locali, bar, ristoranti, negozi, oltre che bacheche di cinema e di teatri, una serie di opere d’arte.
Per ogni vetrina disponibile sono stati selezionati indicativamente da uno a un massimo di cinque lavori per artista, I settori espositivi sono rappresentati da visualartists, video makers, fotografi, scultori, illustratori, grafici e designer.
Nel frattempo prosegue l’importante progetto di Giuseppe Gradella, ancora top secret, in collaborazione con Sky, mentre è terminato, a livello fotografico, il programma che vede protagonista la Sala dei Giganti di Palazzo Te dopo il restauro, immortalata dal fotografo in una chiave di rilettura contemporanea. Si auspica che l’esito dell’attività sia presto visibile a un pubblico assai esteso.