CANNETO SULL’OGLIO La parrocchia chiede aiuto al paese e apre la raccolta fondi per poter eseguire i lavori di sistemazione dell’antico oratorio di Santa Croce, popolarmente da sempre a Canneto detto Chiesa dei Morti. Si tratta di una delle chiese più care ai cannetesi: un autentico gioiello che ora tornerà a risplendere e ad avere quell’impronta di mistero che la caratterizza.
«Il progetto – spiega il parroco don Alfredo Rocca – prevede tre lotti di lavori: il rifacimento del tetto con adeguamento antisismico, il rifacimento dell’impianto di illuminazione e il restauro della facciata. Rimane il restauro interno che, per ora, lasciamo in sospeso. Il costo totale dell’operazione è di 167mila euro, iva e spese tecniche comprese. Abbiamo partecipato ad un bando regionale e abbiamo ottenuto un contributo a fondo perduto di 74mila euro. La parrocchia attualmente – prosegue don Rocca – ha disponibilità di 40mila euro ma ricordiamo che siamo ancora impegnati con il mutuo per i lavori al teatrino per il quale rimangono ancora 63mila euro e dobbiamo restituire alla Regione il finanziamento Frisl per il quale rimangono da restituire ancora 45mila euro nei prossimi quattro anni. Anche alla curia dobbiamo restituire un prestito di 15mila euro. Purtroppo l’emergenza sanitaria ha lasciato il segno anche sulle casse della parrocchia e dobbiamo dunque chiedere ancora aiuto alla comunità di Canneto. Per stare tranquilli dovremmo raccogliere circa 60mila euro e non è poco. Siamo consapevoli – conclude il parroco – dello sforzo che viene chiesto, ma sappiamo anche quanto sia importante custodire i beni spirituali e culturali che i nostri padri ci hanno consegnato. La Chiesa dei Morti è un bene di tutta la comunità a cui siamo legati con grande affetto e desideriamo conservarlo per sempre».
L’edificio religioso è stato eretto verso la fine del 1600 per onorare la memoria delle anime portate via da qualche pestilenza o evento bellico. L’uso di erigere chiese per il suffragio delle anime del purgatorio fu molto comune nel seicento e nel settecento nell’intera diocesi di Brescia, alla quale Canneto sull’Oglio apparteneva in quel periodo. Nell’interno, poco illuminato, le pareti sono completamente ricoperte da lapidi, quadretti di ex voto e centinaia di fotografie in ricordo dei defunti delle famiglie cannetesi.