MANTOVA Il presidente della Figc, Gabriele Gravina, giovedì sera è intervenuto alla trasmissione “Vai Reggina”, ancora fruibile sul profilo facebook ufficiale della società amaranto, in cui ha parlato della situazione che sta attraversando il calcio italiano. E’ un periodo di stop forzato, dal quale si fatica a capire come sarà possibile uscire e soprattutto come e quando si potrà ripartire. “Possibili scenari si contendono”, canta Cremonini. Ed è la realtà dei fatti, perchè fino a quando non ci sarà l’atteso Consiglio Fedreale, tutto è possibile: congelare la classifica; non assegnare i titoli; cercare di trovare una modalità per salvaguardare la competizione sportiva, playoff e playout. Una soluzione, quest’ultima, che però non sembra trovare appeal. Nel lungo intervento dell’altra sera il massimo esponente del cacio italiano è stato chiaro. «L’ho detto in risposta a diverse idee sulla modifica dei format. Sarebbe un gravissimo errore di valutazione. Evidentemente qualcuno non conosce le mie idee e il mio modo di agire, se pensa sia possibile cambiare le regole in corsa. I format non si toccano – ribadisce Gravina -. I campionati devono finire, ma se questo non sarà possibile verranno comunque rispettati i valori del campo e dunque i concetti riguardanti le promozioni e le retrocessioni». Parole che non lasciano trasparire molti dubbi: congelamento delle classifiche. Questo, per il Mantova, vorrebbe dire: promozione in Serie C. E sulla possibilità di ritoccare il numero di partecipanti alla prossima serie B, risponde: «Nessuno me lo ha proposto, ma se qualcuno lo ha pensato davvero allora rispondo che se lo deve togliere dalla testa». Questo vale per le altre Leghe professionistiche, ma con ogni probabilità, anche per i Dilettanti.
Come avevano spiegato il presidente del Mantova Ettore Masiello e il suo vice Gianluca Pecchini, dal Consiglio Federale, non ancora fissato, è lecito attendersi delle decisioni omogenee.
Detto ciò è bene però sottolineare due aspetti. In primis, che il congelamento delle classifiche non è il “piano A”, ma il “piano B”. Se non ci fosse la possibilità di ritornare in campo il 3 maggio, come è stato indicato, vorrebbe dire che l’emergenza Coronavirus non è ancora rientrata. Inoltre la decisione di assegnare le promozioni e le retrocessioni, senza disputare le ultime gare di campionato, potrebbe generare le reazioni di molte società, che potrebbero appellarsi ad una serie infinita di ricorsi, che andrebbero a creare maggior confusione. E’ anche vero però che due terzi della stagione sono già andati. Il Mantova ora può solo attendere, insieme ai suoi tifosi, in un momento difficile sia dal punto di vista sportivo, ma ancor di più umano. Ma prima o poi se ne uscirà e il Mantova, come ha sempre fatto, saprà ripartire per riprendere il suo cammino, come sempre sostenuto dai suoi tanti tifosi.
Tommaso Bellini
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