MANTOVA Per molti anni era stato “il ragionier Martinelli”, impiegato in un importante istituto bancario della città come esperto di investimenti, sin quando decise di dare una svolta alla propria vita studiando a quarant’anni suonati per laurearsi in legge. E ci riuscì sorprendentemente, Giorgio Martinelli, portando a casa il diploma in pieno corso, senza sforare un esame, e conseguendo di lì a poco il titolo di avvocato superando brillantemente l’esame di stato. Martinelli si è spento domenica a 90 anni, e oggi alle 15 si terranno le esequie nella chiesa di Santo Spirito.
Il suo nome rimane legato però anche a una partecipazione attiva alla vita degli uffici giudiziari mantovani, dove ricoprì svariate cariche a partire dagli anni ’80. Sostituto procuratore onorario in via Poma, e quindi giudice di Pace sia ad Asola che in città, nonché nonché giudice di pace distrettuale per i cinque tribunali del comprensorio giurisdizionale bresciano.
Poliedrico, uomo di mille interessi (un suo zio era uno storico umanista autore anche di un vocabolario Mantovano-Italiano), era stato anche provetto enigmista collaborando alla Settimana enigmistica con lo pseudonimo di “Duca di Mantova”, e anche con la nostra Voce nei primi anni Duemila. Negli ambienti filatelico-numismatici era poi leggendaria la sua collezione di monete e medaglie, di cui era fra i massimi esperti a livello nazionale. Senza trascurare i suoi interessi musicali, che lo videro richiesto solista di strumenti a fiato, soprattutto ottoni.