MANTOVA Non ricordo, non so, ero con dei tizi che conosco di nome e basta. Non ha detto granché e non è stato di grande aiuto agli agenti della Polizia locale il 16enne ricoverato al Carlo Poma in coma etilico la sera dello scorso 17 agosto. Il giovane, che abita con la sua famiglia nell’hinterland, era insieme ad un gruppo di persone tra le quali diversi maggiorenni, quando si era accasciato al suolo in piazza Mantegna verso le 22.15 di sabato 17 agosto. I soccorsi erano scattati immediatamente grazie anche all’intervento di un medico e di una infermiera che si trovavano proprio in piazza Mantegna in quel momento. Nel frattempo però chi era con il giovane si erano allontanati per evitare di dovere rispondere ad eventuali domande scomode. Le stesse domande che sono state fatte al 16enne alcuni giorni fa nella sede del comando della Polizia locale in viale Fiume. Il giovane ha di fatto glissato su molti particolari di cui gli veniva chiesto conto. Ha detto che non ricordava se gli alcolici erano stati acquistati in un negozio o locale cittadino oppure se qualcuno di coloro con cui stava trascorrendo al serata se li era portati da casa. Quando gli è statoi chiesto chi fossero gli altri ragazzi che erano con lui il 16enne ha spiegato che sono persone che conosce in maniera piuttosto superficiale, una sorta di compagnia occasionale. Dichiarazioni, dunque che rendono più che difficile per la Polizia locale ricostruire quanto accaduto e individuare eventuali responsabili.