MANTOVA Ancora una volta viale Veneto fa parlare di sé con un episodio violento, ennesimo epilogo di un disagio cronicizzato per la presenza di fastidiose e moleste baby gang che stavolta hanno mandato una donna di 69 anni all’ospedale con un labbro rotto e vari lividi sul volto. È la stessa vittima a raccontare l’accaduto, che risale alla sera di venerdì verso l’ora di cena. I soliti ragazzini che stazionano sotto il porticato di un esercizio etnico (una banda composta da tre ragazzi con età stimata fra i 13 e i 14 anni e altrettante ragazzine, tutti italiani mescolati con altri di etnia nomade), circa i quali i residenti si chiedono come possano starsene lì tutto il giorno senza mai sottoporsi a un giorno di scuola. La loro serata si protrae fra i soliti disturbi alla quiete pubblica, con plateatici lordati di deiezioni, bottiglie rotte, il tutto con un contorno di droghe leggere e schiamazzi esasperanti per le famiglie che abitano nelle palazzine.
È a quel punto che qualcuno, esasperato, ha gettato dalla finestra una pentola d’acqua per allontanare la turba fastidiosa scatenando però la reazione violenta. I giovani dapprima sfondano la porta d’ingresso e iniziano la scorribanda di rappresaglia su per le scale rovesciando vasi di fiori e suonando i campanelli all’impazzata.
Per la signora A. M. D., 69enne, è giunto il momento di intervenire, e lo fa assieme alla sorella 73enne. Alle rimostranze di quest’ultima la risposta di uno dei ragazzini si limita all’atto osceno con calata di braghe ed esibizione sfrontata dei genitali. Per la 69enne inizia invece un braccio di ferro a suon di cellulare con richiesta di aiuto e intervento alle forze dell’ordine. «Non si può sempre tacere, ma loro fanno i padroni, e offendono», lamenta l’anziana. La replica è arrivata con nuovi vandalismi lungo le scale del palazzo. «Li ho rincorsi col cellulare in mano minacciando la denuncia ai Carabinieri, ma mentre sto per rientrare una ragazzina, sorella di uno di loro, mi apostrofa con parolacce. A quel punto sono tornata verso di lei intimandole di dirmelo in faccia, e non alle spalle, quel che doveva dire. Per tuta risposta lei si è girata e mi ha sferrato un pugno».
Il seguito della vicenda rientra nei referti dell’ospedale e nei verbali dei Carabinieri intervenuti sul posto: un labbro rotto, varie escoriazioni, zigomi tumefatti e sanguinanti, e una prognosi di 10 giorni. I raggi al viso hanno invece scongiurato la temuta frattura del setto nasale. «Non può continuare così, con 50 famiglie ostaggio di questi teppisti», è la conclusione amara e non rassegnata dell’ennesima vittima di ennesima violenza.
Residenti esasperati. Il Comitato di Viale Veneto: adesso basta, denunciamo tutti
«Adesso basta. Lo diciamo tutte le volte, è ben vero, ma sinora ci siamo limitati a segnalazioni alle forze dell’ordine e alla Polizia locale. Stavolta parte la querela anche verso le autorità e le pubbliche istituzioni». È questa la posizione del Comitato civico costituito in viale Veneto che stamane annuncia il ricorso alle vie legali per fare arrivare la situazione di guerriglia sui tavoli della Procura della Repubblica. L’esasperazione dei residenti ha superato ogni livello di tolleranza, trattandosi peraltro di un nuovo episodio di violenza fisica a danni di anziani. Il precedente risale a due mesi fa, quando un uomo è stato picchiato e ricoperto con la schiuma di un estintore.
«Ogni tanto fanno retate e identificano questi delinquenti, ma passano pochi giorni e te li ritrovi ancora lì a far danni. Le pattuglie delle forze dell’ordine – conclude il Comitato – girano alla larga da loro, quasi ne avessero timore. Vedremo ora cosa farà il Prefetto».