Bimba adottata, la zia accusa: ci è stata rubata. Ma a processo c’è lei

MANTOVA Battute conclusive del processo che vede un 48enne di Ghedi a processo per diffamazione e stalking. Ieri è stata sentita in aula l’imputata, Barbara Scrof, che in alcuni momenti è stata messa in difficoltà dal fuoco di fila delle domande dell’avvocato Ramona Lucchetti, parte civile. La vicenda riguarda l’adozione della nipotina della 48enne, affidata a una coppia di Mantova; un’adozione a dir poco osteggiata dalla donna. La piccola è figlia della sorella della 48enne, scomparsa all’età di 39 anni a seguito di un incidente stradale avvenuto il 7 dicembre 2015, quando la piccola, che all’epoca aveva tre anni, era già stata tolta alla madre. Quest’ultima aveva problemi di tossicodipendenza ed era stata ritenuta non idonea al ruolo di madre. Dopo la sua morte, la sorella aveva intrapreso una battaglia legale perché le venisse data in adozione la nipotina. Una battaglia che sarebbe stata legittima se non fosse che la 48enne l’avrebbe combattuta con armi “non convenzionali”, portando la vicenda all’attenzione dell’opinione pubblica tramite social e giornali. «Ci è stata rubata – ha ribadito ieri Barbara Scrof davanti al giudice, Gilberto Casari -. Io e mia madre abbiamo percepito questa vicenda come un furto di mia nipote. Abbiamo subito un’ingiustizia». Secondo quanto sostiene l’accusa avrebbe pubblicato sulla sua pagina personale di facebook e su un’altra pagina da lei gestita intitolata alla nipote “vittima di soprusi”. La donna avrebbe inoltre pedinato la coppia di genitori adottivi riprendendoli in video con il proprio cellulare; comportamento che le è costato una denuncia per stalking con ammonimento da parte del questore di Mantova, mentre su facebook accusava la coppia mantovana di avere sequestrato la bambina e di avere pagato una tangente ai giudici per ottenerne l’adozione. Accuse, che in questo processo costituiscono il reato di diffamazione, che ieri la 48enne ha ribadito candidamente in aula. Al termine dell’esame dell’imputata, il giudice Casari ha dichiarato chiusa l’istruttoria dibattimentale e rinviato al prossimo 16 settembre la discussione e la sentenza.