MANTOVA – Era il 1992 quando il neo eletto presidente della Provincia Massimo Chiaventi interrompeva il mandato a Palazzo di Bagno per lanciarsi alla Camera dei deputati. Trent’anni dopo potrebbe ripresentarsi lo stesso scenario. Sono sempre più insistenti le segnalazioni di un’ambizione romana di Carlo Bottani, sindaco di Curtatone e neo-presidente della Provincia. Voci che se trovassero conferma nei fatti rimanderebbero al voto gli amministratori locali per surrogare la vacatio. Ma a destare l’attenzione è soprattutto la ridda di supposizioni e contromisure che stanno occupando le personalità eminenti di Forza Italia, le quali evidentemente avevano tutt’altre pianificazioni in vista delle politiche che si terranno il prossimo anno. È innegabile infatti che, in ragione del recente successo alle provinciali, che dopo un qurto di secolo ha riconsegnato Palazzo di Bagno al centrodestra, Bottani rappresenti l’uomo di punta dell’intero schieramento. Fattore, questo, che inorgoglisce e nel contempo fa paventare colpi di mano nella coalizione. Bottani peraltro sarebbe un “paracadutato”, si dice nell’ambiente. Infatti, laddove dovesse perdere la presidenza della Provincia per dimissionamento da incompatibilità o ineleggibilità, rimarrebbe comunque in carica come sindaco di Curtatone. La legislazione infatti non prevede che per i primi cittadini di Comuni inferiori ai 20mila abitanti necessitino le dimissioni 6 mesi prima dalla scadenza delle elezioni politiche. L’unica cosa non messa in preventivo, forse, è che le dimissioni del presidente, anche trent’anni fa, portarono male: Chiaventi si dimise, e alla tornata successiva vinse la Lega.