MANTOVA I prezzi Istat su alimentari conosciuti alcuni giorni fa sono cresciuti del +25% tra il 2021 e il 2025, con aumenti particolarmente forti su frutta e verdura (+33%) e olio d’oliva (+35%). Un trend europeo che a Mantova pesa soprattutto sulle botteghe di quartiere, che ogni giorno garantiscono servizi essenziali. “Aumentano i costi di energia, materie prime e logistica, ma le piccole attività non possono ritoccare i prezzi allo stesso ritmo – spiega Confesercenti Mantova -. Il risultato è che assorbono parte del costo e il margine si riduce con effetti sulla sostenibilità economica sempre più a rischio.” Parallelamente, l’inflazione alimentare sta spingendo le famiglie a rivedere le spese: si compra solo il necessario e si tagliano ristorazione, shopping non alimentare e attività ricreative. Questo effetto si traduce in meno volumi, meno liquidità e maggiore fragilità per il commercio locale, composto in gran parte da microimprese. In alcuni comuni del mantovano si vedono già alcuni di questi segnali chiari: vie con pochi negozi aperti, esercizi che riducono orari o servizi, attività storiche che rinunciano al passaggio generazionale perché “non c’è più margine”. Perché Confesercenti ricorda che “la presenza del commercio di prossimità non è scontata. Non stiamo parlando di folklore, ma di imprese vere, con famiglie e lavoratori alle spalle, che oggi si trovano a operare con costi crescenti e consumi in calo”.








































