Mantova Tecnicamente sono detti “residui attivi”, ma più correntemente crediti potenzialmente esigibili, ma più credibilmente inesigibili. Sono i soldi che il Comune si aspetta dai cittadini che sono in arretrato con i pagamenti di multe da violazione del Codice della strada, o dalla tassazione sugli immobili, o anche dalle imposte sui plateatici e sulla cartellonistica pubblicitaria. Si parla in ogni caso di una cifra da capogiro che si aggira attorno ai 26 milioni di euro.
Il computo “fotografato” sui bilanci comunali alla data del 31 dicembre scorso è frutto di un accesso atti del capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale Pier Luigi Baschieri, ma già ne aveva fatto cenno il titolare delegato al bilancio comunale Giovanni Buvoli, che si vede aumentare di anno in anno quel capitolo di esercizio siglato “Fcde”, ossia il fondo crediti di dubbia esigibilità.
La voce più consistente è senz’altro quello delle multe stradali non pagate, che nel quinquennio 2020-2024 riporta queste cifre: 2.143.828,57 per il 2020; 2.475.526,87 euro per il ’21; 3.293.178,17 per il 2022; 3.241.379,17 euro per il 2023, e ben 4.107.433,15 per lo scorso anno. Il tutto per un totale di 15.261.345,93 euro.
Va notato che parte di queste debeanze all’erario di via Roma potrebbero essere ancóra recuperate nei prossimi bilanci, ma significativa rimane comunque la discrepanza fra quanto l’ente ipotizza ogni anno fra l’incasso previsionale e l’incasso che realmente arriva a buon fine: infatti, nei bilanci di previsione ogni anno e da alcuni anni il Comune ipotizza entrate da sanzioni amministrative che oscillano fra 5 e 5,3 milioni, con l’evidenza tuttavia che finisce sempre per incassarne meno della metà. Quest’anno addirittura la previsione di incassi da multe stradali si aggira fra i 5,8 e i 6 milioni, ma si tratta evidentemente di un’aspettativa fuori registro.
A questi 15,2 milioni di multe, tuttavia, si vanno a sommare anche i 10.369.499,37 euro che ancóra risultano mancanti all’appello dalle entrate di accertamenti sull’Imu, l’imposta sugli immobili, dove via Roma conta moltissimo in termini di lotta all’evasione e alle costruzioni abusive, pur tendendo la mano con formule varie di rateizzazione e sanatorie. Da ultimo, nel novero, anche i 75.764,69 euro di canone unico patrimoniale e di quota pubblicità.




































