MANTOVA Centoventi euro per togliere il grafene dall’organismo; la seduta in ambulatorio medico va ripetuta ogni 15 giorni, come il pagamento della tariffa. Oltre i no-vax, quelli che rifiutavano il vaccino anti-Covid, ora ci sono i pentiti del vaccino, ovvero persone che si erano sottoposte alla vaccinazione di massa nel periodo della pandemia, e che oggi lamenterebbero dei malesseri e altri sintomi riconducibili al vaccino e a ciò che vi sarebbe contenuto, come ad esempio il grafene. E siccome per tutto c’è una cura, ci sarebbe anche un medico che cura questi danni causati da quello che i no-vax chiamano “siero magico”. Questo medico è mantovano e lo scorso luglio è stato denunciato alla Procura di Mantova per reati quali: truffa, falso ideologico in atto pubblico commesso da pubblico ufficiale, pubblicazione o diffusione di notizie false e tendenziose, procurato allarme, abuso della credulità popolare. L’esposto è stato presentato da un libero professionista calabrese. Nel mirino oltre al medico mantovano c’è anche un comitato con sede in Lombardia che indirizzerebbe i pentiti del vaccino nello studio del medico. Secondo quanto sostiene il querelante la tariffa per togliere il grafene e altre sostanze “inoculate segretamente”, sarebbe di 120 euro a seduta, da ripetere ogni due settimane. Per questo motivo il libero professionista calabrese accusa i vertici di questo comitato e il medico di vari reati quali la truffa, il falso ideologico e l’abuso della credulità popolare. Il firmatario della querela, che si definisce “scienziato, anzi la scienza” (presumibilmente senza lettera “H” finale come usano i no-vax, ndr) spiega che a rivolgersi a questo tipo di cura sono persone convinte che i malesseri di cui soffrono in maniera più o meno cronica siano stati causati dal vaccino anti-Covid che è stato loro somministrato durante la pandemia. Ora dovrebbe occuparsene la Procura (anche questa senza “H” finale) di Mantova.





































