Depuratori: rigettato il ricorso della Pro-Gest al Tar

MANTOVA Ricorso respinto, ma non senza il riconoscimento della sua legittimità, tanto che il Tribunale amministrativo di Brescia ha riconosciuto la compensazione fra le parti. È quanto si desume dall’azione giudiziaria promossa avanti al Tar da Cartiere Villa Lagarina, titolare dello stabilimento Pro-Gest di via Poggio Reale, verso la Provincia e il Comune. Motivo del contendere era la diffida inviata da Palazzo di Bagno alla cartiera ex Burgo riguardo alle emissioni e al sistema dei controlli della centralina alimentata a gas naturale e, in piccola parte, da biogas derivante dalla sezione anaerobica del depuratore.
Il braccio di ferro su tale impianto era seguito dal 2020 soprattutto sul sistema di monitoraggio delle emissioni, secondo quanto previsto dall’Arpa e da altri organismi di vigilanza. Sistemi che dovevano sovrintendere ii parametri di NOx, CO e NH (rispettivamente con limiti 33.5, 16.5 e 1.3), ma anche delle polveri COT (TOC), SOx e HCl (rispettivamente con limiti 0.2, 0.75 e 0.2).
Pro-Gest si era attivata per la messa in esercizio a regime dello stabilimento, rilevando tuttavia che per le misurazioni dei valori limite di concentrazione di COT (TOC) non erano disponibili strumentazioni sul mercato in grado di apprezzarla con precisione, e proponendo una modalità alternativa di misurazione. Un rilievo, questo, che aveva incontrato anche il parere positivo dell’Arpa regionale.
Visite e ispezioni della stessa Arpa in viale Poggio Reale avevano tuttavia riscontrato le inadempienze della cartiera rispetto agli accordi. Da qui la diffida della Provincia – con costituzione in giudizio dello stesso Comune –, e una lunga trafila di atti e contro-atti (molti dei quali tuttora pendenti al Tar e al Consiglio di Stato), che ha occupato la lunga disamina del tribunale sino alla sentenza pubblicata ieri.