MANTOVA – Era stato arrestato a fine ottobre circa le ipotesi di resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento e detenzione illegale di armi. In manette un trentenne pluripregiudicato marocchino senza fissa dimora. Nella circostanza il giovane, si era infatti intrufolato all’interno di un camper posteggiato in zona Gradaro di proprietà del massaggiatore del Mantova Calcio, il quale accortosi dell’effrazione e dell’occupazione indebita del proprio mezzo aveva immediatamente allertato la Polizia.
Giunti sul posto gli agenti della Squadra Volante si erano però trovati davanti un soggetto particolarmente violento che, alla vista dei poliziotti, oltre a distruggere completamente l’abitacolo si era pure scagliato contro di loro brandendo altresì un coltello, riuscendo a colpirne uno all’addome con un calcio e tentando di ferire l’altro con l’arma bianca. Bloccato e disarmato era stato quindi ammanettato.
Dopo l’udienza di convalida dell’arresto era quindi proseguito il processo a lui instaurato con l’affidamento, da parte del giudice Chiara Comunale, di apposito incarico peritale circa la redazione di una consulenza psichiatrica atta a stabilire un eventuale vizio di mente dell’imputato, detenuto nel carcere di Cremona (struttura dotata di copertura sanitaria 24 ore su 24), così come richiesto altresì dal suo difensore, l’avvocato Daniele Delaini. Ieri l’epilogo giudiziario della vicenda con la condanna ad un anno e quattro mesi di reclusione oltre alla misura di sicurezza circa un ulteriore anno da trascorrere in una Rems a pena espiata, a fronte di una sua capacità d’intendere e di volere grandemente scemata causa abuso di alcol e psicofarmaci.
Proprio su tale aspetto, a fronte di una evidenziata pericolosità sociale del soggetto, il pubblico ministero ha avanzato in requisitoria richiesta di commutazione della pena con un’estensione della misura di sicurezza per ugual periodo. Proposta su cui il magistrato giudicante si è riservato di decidere.