MANTOVA «Al giro di boa dell’anno di Mantova “Città europea dello Sport 2019” è doveroso fare un’analisi e chiedersi quale ritorno stia dando questo riconoscimento al nostro territorio». La domanda è un proforma per stroncare certi falsi entusiasmi per un riconoscimento fasullo: ciò che il capogruppo di Forza Italia in Comune Pier Luigi Baschieri, promotore della discussione, qualifica appunto come “medaglia di cartone”.
A detta sua, non possiamo mettere sullo stesso livello il titolo di “Capitale della cultuara 2019”, conferito dal ministero dei beni culturali con tanto di premio da un milione di euro, con quello di “capitale dello sport” assegnato dalla Aces Europe. «Pochi ne parlano, precisa l’azzurro –, ma Aces Europe è solo un’associazione privata che ha qualche rapporto con il Parlamento europeo esattamente come mille altre realtà del no profit, ma non è un’istituzione. In più ha preteso, oltre al pagamento dei contributi di iscrizione (1.800 euro) e il rimborso spese per la visita del comitato agli impianti sportivi cittadini, un esborso economico dal Comune di Mantova per i diritti di immagine (5.000 euro)».
Insomma, Aces Europe ha tra i suoi obiettivi quello di eleggere la “Capitale europea dello Sport”, le “Città europee dello Sport” e i “ Comuni europei dello Sport”. «È doversoso spazzare via ogni possibile dubbio: questo titolo non è stato conferito dall’Unione europea – puntualizza Baschieri –, e Mantova non ha avuto alcun contributo economico per mettere in piedi il suo palinsesto di eventi (apprezzabile peraltro: 200 eventi organizzati nel perimetro cittadino che vanno dagli scacchi agli immancabili due calci al pallone). Peccato che con un budget di 225mila euro non si vada molto lontani e non si rilanci l’immagina sportiva di Mantova. Con quelle somme non si riuscirebbe nemmeno a mettere in piedi una vera maratona Mantova-Verona, da anni richesta da Forza Italia».
Siamo insomma di fronte a un titolo “onorifico” «che viene concesso praticamente a tutte le città italiane che compilano bene i moduli di richiesta. In passato comuni come Crema, San Giovanni Lupatoto, Molfetta, Saronno Rapallo, etc. hanno avuto il medesimo riconoscimento. In totale 38 comuni sono stati individuati come “Città europea dello Sport” dal 2007 al 2018. La maggior parte delle città che ottengono questo titolo sono italiane o spagnole; le altre città europee evidentemente non manifestano tutto questo interesse».
Da qui la conclusione: «Non voglio mettere in dubbio la serietà di questo premio, ma personalmente mi sembra una medaglia di cartone o meglio una onorificenza pseudo-europea. Rimango fermo nell’idea che Mantova debba sfruttare al massimo i pochi impianti sportivi che possiede, a partire dalla pista di atletica (recentemente ha rischiato la chiusura perchè nessuno voleva più gestirla), e poi sfruttare i laghi per portare sempre più gare nazionali di canottaggio. Se è vero che Mantova vuole diventare una città turistica deve far leva non solo sulla cultura, ma anche su altre tipologie di turismo come quello sportivo. Ovviamente servono eventi di qualità e di richiamo almeno nazionale», conclude Baschieri.
Se le cose sono veramente così, è solo fuffa.