MANTOVA Ci risiamo. Dopo alcuni episodi sporadici occorsi nei mesi passati, si è nuovamente verificato l’inceppamento del treno super veloce e super diretto che congiunge Mantova con la capitale. L’altra sera il Frecciargento è arrivato allo scalo di piazza don Leoni con 100 minuti di ritardo. Un tempo abissale, se si considera che normalmente lo stesso convoglio si scusa con i viaggiatori qualora nella tratta venga accumulato un ritardo di una manciata di minuti. Questa volta però non si è trattato di una manciata, ma di una montagna di minuti.
Al momento dell’orario fissato per l’arrivo in città del Frecciargento, alle 22, il cartellone a messaggio variabile all’ingresso della stazione denunciava il ritardo previsto di ben 100 minuti. Una mora cumulata sin dalla partenza del convoglio alla stazione Termini di Roma. Un incidente di percorso, chiaramente, che comunque nel novero complessivo delle corse rappresenta quella eccezione che conferma la regola di un servizio generalmente puntuale ed efficiente. Pur con la dovuta riserva dovuta al taglio strategico sancito dalla Rfi, che a partire da questa primavera ha ridotto la frequenza dell’erede del “Pendolino”, limitandone il sabato alla sola corsa d’andata, e la domenica al solo ritorno da Roma.