Mantova Nei giorni scorsi, presso il Tribunale di Mantova, si è svolto il tradizionale processo simulato, evento che ha coinvolto studenti, avvocati e magistrati in un’esperienza formativa unica. L’iniziativa, inserita nel progetto “GPS, un navigatore nel mondo della giustizia”, ha visto come protagonisti gli studenti della classe V sezione A RIM dell’Istituto A. Pitentino, guidati dalla prof.ssa Coppolino. Il caso in esame, basato su una ricostruzione didattica, ha messo alla prova competenze e capacità critiche dei partecipanti. Sotto la presidenza della dott.ssa Raffaella Bizzarro, il Tribunale ha giudicato due giovani imputati. Il pubblico ministero Gianlorenzo Franceschini ha sostenuto l’accusa, ottenendo la condanna a due anni e sei mesi di reclusione per uno degli imputati, riconosciuto colpevole di lesioni aggravate e spaccio di stupefacenti. L’altro, difeso dagli avvocati Andrea Vareschi ed Elena Orsatti, è stato invece assolto per insussistenza dei fatti contestati. «L’obiettivo di queste simulazioni – ha dichiarato l’avv. Sebastiano Tosoni, presidente della Camera Penale di Mantova e coordinatore del progetto – è quello di avvicinare i giovani al funzionamento del sistema giudiziario, rendendoli consapevoli dei principi fondamentali che regolano il diritto penale e processuale».
L’evento rappresenta solo la prima tappa di un percorso che porterà gli studenti a conoscere le dinamiche legate all’esecuzione della pena, con visite agli uffici dell’Uepe, Serd e al Tribunale di Sorveglianza.
«Il progetto conferma la sua valenza educativa, coinvolgendo i ragazzi non solo in un’esperienza teorica, ma in una concreta simulazione che li aiuta a comprendere i ruoli e le responsabilità di ciascun attore del processo. La partecipazione diretta – ha concluso Tosoni – permette ai giovani di maturare una visione critica e consapevole della giustizia, un valore essenziale per il loro futuro». (Abb)