MANTOVA Se non fosse che l’unico reale interesse per l’Associazione Lombarda Giornalisti, il Gruppo Cronisti e l’Ordine era che il sistema “real time” Areu118 fosse immediatamente rimesso a disposizione dei giornalisti, sarebbe curioso oggi approfondire perché, il 14 aprile scorso, l’assessore lombardo al Welfare Guido Bertolaso abbia spento alla stampa la piattaforma riassuntiva degli interventi di pronto soccorso. Sì, perché nel pomeriggio di oggi il servizio è finalmente ripartito: 20 giorni dopo l’oscuramento, con un’impostazione simile, con gli stessi dati, con le stesse informazioni. Non manca nulla (almeno all’apparenza) e a cambiare con evidenza sono dei colori di sfondo e il disegnino delle ambulanze.
Questa vicenda, fondamentalmente, lascia l’amaro in bocca. Lo abbiamo detto fin dalle prime ore dell’oscuramento: se aggiornamento tecnologico doveva essere, questo poteva essere tranquillamente annunciato, gestito lasciando acceso il sistema anche ai giornalisti, limitando il black-out al tempo strettamente necessario all’installazione della nuova versione.
Invece no. I giornalisti, oscurati, sono stati costretti a protestare. A manifestare sotto la Regione Lombardia. A vivere una situazione kafkiana. Sì, perché per 20 giorni i giornalisti sono stati costretti a disturbare al telefono gli operatori di Areu118, con questi che non potevano che rileggere quello che vedevano sul sistema “real time” per loro ancora attivo e mai spento.
“Molti colleghi oggi ci hanno domandato: “Perché tutto questo”? La risposta invoglierebbe a facili ironie. Invece, oggi, noi vogliamo solo sottolineare un’unica cosa: l’azione compatta e congiunta portata avanti dai giornalisti in queste settimane ha ristabilito la correttezza e la tempestività dell’informazione per i cittadini lombardi. Un buon viatico da valorizzare visto che domani, 3 maggio, è la giornata mondiale della libertà di stampa” afferma il presidente ALG Paolo Perucchini.