MANTOVA – L’imputato doveva essere interrogato su richiesta del suo stesso difensore, dopo che la procura aveva inviato l’avviso di conclusione delle indagini. Giovedì scorso quando il fascicolo è arrivato all’udienza preliminare per il rinvio a giudizio, il gup non ha potuto fare altro che giudicare nulla la richiesta del Pm e gli ha rinviato gli atti. Tutto da rifare, dunque, per un’indagine su un presunto caso di maltrattamenti in famiglia di cui è accusato un 29enne di nazionalità pakistana residente nel Basso Mantovano. I fatti di cui l’uomo è accusato sarebbero avvenuti in un periodo che va dal 2020 al 2023. L’ex moglie, una 25enne italiana di origini meridionali, che lo aveva denunciato nel 2022, in quel periodo sarebbe stata soggetta a depressione post-parto, motivo per il quale almeno una volta per avrebbe subito un ricovero psichiatrico. Agli atti di questo fascicolo d’indagine non risultano referti medici né evidenze di lesioni. La 25enne avrebbe dichiarato in sede di querela di essere stata insultata dal marito e in alcuni frangenti l’avrebbe anche strattonata. L’avvocato Arianna Monelli, che difende il 29enne, aveva chiesto l’interrogatorio del suo assistito dopo la chiusura delle indagini, e visto che tale richiesta non è stata esaudita il giudice ha dichiarato nulla la richiesta di rinvio a giudizio e rimandato gli atti alla procura. Nel frattempo il 29enne è in Pakistan per problemi famigliari.









































