Lunetta violenta: c’è chi gira con l’accetta

MANTOVA – Lunetta violenta. Lunetta una polveriera. Lunetta non è tanto controllata… per ora. È stato un incontro partecipato quello organizzato dal “Comitato via Veneto” per confrontarsi sul tema della sicurezza nel quartiere alla luce dei recenti episodi di violenza avvenuti.
Residenti minacciati con armi bianche (un machete, in particolare), e presi a sassate, a cui si sommano lo spaccio, gli atti sessuali in luogo pubblico, lanci di bottiglie, estintori scaricati nei luoghi di acceso delle proprietà private, e infine anche il fanciullesco (ed irritante) scampanellio notturno dei citofoni.
«Tempo fa c’era un tessuto sociale diverso – commentano all’assemblea i referenti del comitato, Luca Campagnari e Desirèe Longhi – Adesso c’è violenza, soprattutto a causa delle battaglie tra indopakistani e nordafricani, e delle babygang».
A metterci la faccia (e rispondere) ai cittadini, per due ore, un battage di giunta e polizia locale. «Da parte nostra – si difende il sindaco Mattia Palazzi – abbiamo speso 35mila euro per 16 nuove telecamere, già attive, oltre che metterci 150mila euro per i lavori di riqualificazione sulla “piastra” per avere più punti luce».
«La polizia locale fa quello che può – continua il comandate della Polizia locale Paolo Perantoni – in particolare abbiamo rafforzato la presenza e siamo attivi con sette vigili di quartiere». Seduti tra il pubblico anche i consiglieri Pierluigi Baschieri e Lidia Bertellini, ad assistere al botta e risposta tra i residenti e il tavolo dei relatori. Assenti i rappresentati delle forze dell’ordine, seppur invitati. La conclusione? «Ci prendiamo dieci giorni – conclude il sindaco Palazzi – per: rivisitare le ronde dei vigili di quartiere; avere una lista di punti comunali e pubblici in cui aumentare la luce; capire se alcune attività commerciali problematiche possono utilizzare il plateatico».