MANTOVA Siamo alla “fase 4” della grande riqualificazione in corso passata sotto la ormai consolidata definizione di rigenerazione urbana”. Fase che si traduce in procedure di esproprio e abbattimento dei cosiddetti “magoni”, pesanti lasciti dei primi anni 2000. Fresco di deliberazione da parte dell’esecutivo di Mattia Palazzi c’è ora il progetto di fattibilità tecnica e la copertura economica per l’esproprio del garage risultante dal fallimento della cooperativa Unieco in viale Pompilio. Il manufatto rientrava in uno dei numerosi piani attuativi varati dalla giunta Burchiellaro, e come molte altre opere di quel periodo viziato da bolle speculative ha finito per ridursi all’ennesimo blocco di cemento rimasto invenduto o quasi.
All’amministrazione in caricaè toccato di valutare se fosse possibile esercitare il diritto di esproprio e coprire economicamente l’operazione per convertire il complesso di garage in struttura rimasto pressoché invenduto (due soli i proprietari di stalli al suo interno) in un campetto da calcio “libero”, a uso dei ragazzi del quartiere Due Pini, così come del resto era sempre stato prima dell’intervento edilizio dell’Unieco.
Una delle ultime verifiche degli equilibri di bilancio effettuata nel 2019, con opportuna variazione del programma delle opere pubbliche ha messo a disposizione il necessario per provvedere alla demolizione del “magone”, e alla conseguente riqualificazione dell’area da destinarsi a spazio pubblico. Il progetto di fattibilità tecnico-economica redatto dall’ingegnere Francesco Rebegoldi dell’Ufficio tecnico comunale comporta una previsione di spesa di 200mila euro tondi, di cui 149.129,18 per lavori a base d’asta e 50.870,82 come somme a disposizione, compresi i 10mila euro per gli espropri.
E siamo così alle fasi conclusive di un ulteriore risanamento urbanistico, dopo quello dell’ex PalaTe, del “magone” di Fiera Catena e di quello di via Croce a Colle Aperto.