MANTOVA Con l’ammissione degli elementi probatori è iniziato ieri, davanti al giudice Raffaella Bizzarro, il processo instaurato a carico di sei persone, chiamate a rispondere a vario titolo della morte di Angelo Baresi, operaio edile folgorato da una scarica di 15mila volt mentre era al lavoro in un cantiere di Castiglione delle Stiviere il 21 agosto 2019. Quel giorno Baresi, 51enne di Rudiano (Brescia), mentre spostava a mano una pompa del calcestruzzo era stato investito dalla scarica a fronte di una manovra errata del collega che manovrava la betoniera, il quale avrebbe infatti inavvertitamente toccato i cavi dell’alta tensione con il braccio meccanico. Proprio quest’ultimo, Tiziano Tanfoglio, lo scorso maggio innanzi al giudice per l’udienza preliminare Arianna Busato aveva patteggiato 4 mesi, con pena sospesa. Nei confronti degli altri imputati il gup, sempre in tale sede, aveva invece disposto il rinvio a giudizio davanti al giudice monocratico. Si tratta di Sergio Redona, legale rappresentante della Red Srl di Rovato (Brescia) che lavorava in subappalto nel cantiere teatro della tragedia; Stefano Medini e Simone Medini, titolari della Medini Costruzione Srl, committenti della Red Srl: Giovanni Sicurello, della Beton Transport Srl di Manerba (Brescia); Alfonso Di Bona, delegato alla sicurezza di Concrete Italia Srl, fornitore del calcestruzzo usato nel cantiere; Giancarlo Belluzzi, ingegnere di Castiglione delle Stiviere, coordinatore della sicurezza nel cantiere. Sono accusati delle ipotesi di reato di omicidio colposo e condotte omissive. Prossima udienza il 22 novembre.