MANTOVA Odori forti, tanto da mettere in stato di accusa Ats, Arpa e Comune nel faccia a faccia dell’altra sera a Colle Aperto sulle prove tecniche di produzione che Pro-Gest sta attivando per rimettere in funzione la cartiera ex Burgo. Ma la parola dei tecnici è basata su analisi e dati che parrebbero inconfutabili. Le “puzze” non significano emissioni in atmostera di gas tossici. Quanto poi ai timori dell’inceneritore, ribadiscono ex cathedra amministratori e specialisti, se ne riparlerà quando sarà costruito, dato che a tutt’oggi ancora rimane sulla carta.
Il Comune, dal canto suo, rappresentato dal sindaco Mattia Palazzi e dall’assessore all’ambiente Andrea Murari, assicura tutti di mantenere alto il regime di sorveglianza sul complesso industriale, e di non trascurare nemmeno una delle segnalazioni fatte dai residenti di Cittadella e Colle Aperto. «Mandiamo ogni giorni i vigili a controllare, ma sinora non abbiamo avuto riscontri», conferma l’assessore alla Polizia locale Iacopo Rebecchi.
Ma è la stessa azienda di viale Poggio Reale a riconoscere implicitamente l’esistenza del problema. Il quale non nasce dalle prove di produzione, che al momento sono ferme alla taratura degli impianti, bensì dall’enorme accumulo di carta da riciclo collocata in gran quantità all’interno dello stabilimento. Carta acquistata in vista di mandare a regime la produzione, e che assomma materiale di varia provenienza, fra cui anche molta carta da packaging già utilizzata, con residui di sostanze organiche. L’odore, amplificato in queste giornate di sole e scarsa ventilazione, viene tutto da lì.
Come rimediarvi? Da fonti bene informate, la Pro-Gest risulta interessata all’acquisto di svariati capannoni, oggi invenduti, ricompresi nel piano attuativo Olmolungo, in fregio all’Ostigliese. La posizione parrebbe strategica, in quanto prossima all’autostrada, e inoffensiva, poiché lontana da qualsiasi abitato.
Qualora l’operazione con la proprietà bresciana degli immobili dovesse andare in porto, non solo verrebbe risolto un annoso problema urbanistico di eco-mostri in abbandono, ma si darebbe soluzione anche a un nodo stringente, come quello dello stoccaggio molesto che affligge i quartieri prossimi allo stabilimento.