MANTOVA – Lo studio è in corso, ma l’intenzione è ferma: il sistema di raccolta rifiuti porta a porta ha troppi “contro” rispetto ai “pro”, e va modificato. Anzi, cambiato proprio con qualcosa che sembrerebbe un ritorno al passato, se non fosse che adesso ci si mette in mezzo l’alta tecnologia.
Nella commissione ambiente convocata ieri in Comune dal presidente Pier Luigi Baschieri (Fi) i vertici della Tea e di Mantova Ambiente (il presidente Massimiliano Ghizzi con amministratore e direttore Alessandro Beltrami e Pietro Falsina) hanno relazionato ai consiglieri la grande novità: entro 5 anni lo studio, che già da quest’anno troverà un banco di prova a Pomponesco, verrà introdotto in tutti i comuni della provincia che ne faranno richiesta.
Il sistema dei sacchetti sui marciapiedi rende in termini qualitativi, al punto che il differenziato in città è quantificato all’86,6%, secondo solo a quello di Treviso. Ma per le sue stesse criticità si sta studiando, con termine temporale il 2027, di sostituirlo con isole ecologiche intelligenti: qualcosa di rapportabile ai citybin già introdotti in città.
Queste isole saranno dotate di sistemi elettronici con apertura a tessera magnetica personalizzata per ogni singolo utente, e peseranno non solo i rifiuti secchi (sacchetto grigio) non riciclabili, ma anche quelli riciclabili (plastica, vetro, alluminio e carta). Per fare pagare anche quelli? Al contrario, precisa l’assessore all’ambiente Andrea Murari: questi conferimenti comporteranno una scontistica in bolletta proprio perché da quei rifiuti la multiutility ricava risorse che verranno ripartite anche sull’utenza in modo proporzionale agli stessi conferimenti.
C’è poi anche una ulteriore ragione che ha indotto Mantova Ambiente a tarare il proprio piano industriale in maniera differente rispetto al sistema di raccolta attuale: i costi della raccolta, che sono eccessivi, con mezzi che variano dai 30mila euro, se a metano, agli 80mila se elettrici. Il parco mezzi per coprire il fabbisogno dell’intera provincia è diventato insostenibile economicamente, e va cambiato.
In più l’Ue ha posto obiettivi sulla raccolta differenziata che non possono essere oggetto di trasgressione (il 65% entro il 2035), sebbene Mantova sia già oggi ampiamente nei parametri europei.
Anche l’opposizione recepisce le istanze di Mantova Ambiente: «Trovo positivo il ritorno alle isole ecologiche – ha commentato il capogruppo azzurro Baschieri –, ma a patto che ci sia una vera riduzione dei costi e più decoro nelle vie, e soprattutto a patto che questa sperimentazione anticipi le amministrative del 2025, senza diventare occasione di spot elettorale a ridosso del voto».