Risparmio energetico e sostenibilità, Grana Padano punta più di 180 milioni di euro sul Green Deal

Stefano Berni, presidente del Consorzio Grana Padano

DESENZANO/MANTOVA  “Tra i tanti problemi, in primo luogo umani, provocati dal conflitto in Ucraina c’è il rallentamento della ripresa economica e l’insostenibilità dei costi dell’energia derivante anche dalle fonti di approvvigionamento.

È un momento di grande drammaticità, che richiede l’impegno e la solidarietà di tutti: il Consorzio Grana Padano l’ha voluta manifestare in primo luogo mediante un contributo di 200.000 euro per le attività della Croce Rossa a favore delle popolazioni colpite.

Sui temi dell’energia il Consorzio promuove da anni progetti di ricerca finalizzati ad individuare metodi e tecnologie per ridurne il consumo in tutte le fasi della filiera produttiva, dall’allevamento per la produzione di latte, alla trasformazione e stagionatura del formaggio sino al confezionamento del prodotto finito.

Con il progetto Life TTGG – The Tough Get Going, frutto della collaborazione con il Politecnico di Milano e l’Università Cattolica del Sacro Cuore, abbiamo ha voluto fornire alla filiera del Grana Padano DOP un set strategico per ottimizzare le prestazioni ambientali ed economiche mediante proposte di efficientamento energetico e diminuzione degli sprechi.

Nelle prossime settimane, grazie ai risultati dell’applicazione del metodo europeo PEF (Product Environmental Footprint) su tutta la filiera del Grana Padano DOP e degli audit di efficientamento effettuati in caseifici, stagionatori e stalle, sarà a disposizione delle aziende produttrici di formaggio DOP un software di supporto alle decisioni ambientali che, tra le diverse funzioni, permetterà loro di ottimizzare l’intero processo produttivo, attraverso la stima del consumo di energia e la definizione dei potenziali risparmi energetici: dal recupero di calore dal siero di latte, fino ai condensatori.

Oggi il PNRR e in particolare la “Missione 2” del Piano, dedicata alla rivoluzione verde e alla transizione ecologica, porta in dote dei contributi finanziari importanti che potrebbero consentire alle filiere agroalimentari di compiere la necessaria evoluzione verso un’economia non soltanto green, ma anche più sostenibile, soprattutto in termini civili ed umani.”

Con questa riflessione il Direttore generale del Consorzio Grana Padano, Stefano Berni, ha voluto commentare la pubblicazione del 14 marzo scorso in Gazzetta Ufficiale del “Decreto 22 dicembre 2021 del Ministero delle politiche agricole, sui i criteri, le modalità e le procedure per l’attuazione dei Contratti di filiera e di distretto previsti dal fondo complementare al PNRR”, che prevede una dotazione finanziaria straordinaria di 1,2 miliardi.

Per il Consorzio Grana Padano è necessario a questo punto che le istituzioni introducano maggiore flessibilità nell’utilizzo delle risorse e che l’emergenza sia un motivo ulteriore per sburocratizzare le procedure pubbliche di sostegno alle imprese che intendono investire in fonti rinnovabili e nella riconversione tecnologica, digitale ed ambientale dei propri impianti.

“Il Consorzio – ha aggiunto Berni – “rappresentando la più importante filiera del settore, che impegna 1/4 del latte prodotto in Italia, potrebbe dare un forte impulso al rilancio e alla creazione di un modello energetico pulito e rinnovabile che, combattendo la crisi climatica, contribuirebbe ad alimentare la pace, la democrazia, i diritti umani e l’indipendenza.”

L’impegno alla realizzazione di modelli produttivi sostenibili fa parte della cultura di tutta la filiera del Grana Padano, che ha infatti manifestato già l’intenzione di investire oltre 180 milioni di euro per migliorare impianti e processi produttivi, puntando sulle energie rinnovabili e ad una maggiore integrazione della produzione e alla creazione di migliori relazioni di mercato e proseguendo soprattutto nel percorso di transizione ecologica proposto dal Green Deal.