Risse, vandalismi e alcol: le notti brave delle baby gang spaventano la Riviera

MANTOVA – Il tam tam corre ogni sera sui social network: così, solo gruppi di ragazzini dai 13 ai 18 anni, sia maschi che femmine, si danno appuntamento soprattutto su TikTok per fare a botte tra Rimini e Riccione, distruggere vetrine, prendersi a bottigliate, spaccare ombrelloni. Il pomeriggio a poltrire in spiaggia, la notte ubriachi per le vie del centro a mettere in atto violenze di ogni tipo. Scene che in Romagna si vedono da sempre, ma mai così preoccupante come quest’estate. Lo ripetono tutti qui, in questo litorale abituato a trasformarsi ogni estate in un immenso luna park capace di richiamare a sè qualcosa come 8 milioni di turisti. Sarà colpa del lockdown, saranno le discoteche chiuse ma in Riviera le baby gang ora fanno veramente paura. E i sindaci sono in trincea. Orde di adolescenti senza controllo capaci solo di mettere a segno risse, furti, rapine e vandalismi vari. Un fenomeno sociale trasversale (che coinvolge sia ragazzi difficili che di buona famiglia) che sta attraversando tutti i paesi del litorale con ragazzini che dopo una certa ora devastano tutto, bruciano cassonetti, distruggono spiagge, fanno a botte. Presi da soli – spiegano le forze dell’ordine romagnole – sono agnellini ma quando si ritrovano in trenta o quaranta sono difficili da contenere, la forza del branco ha il sopravvento. E così di contro albergatori, negozianti e stabilimenti balneari hanno iniziato ad assoldare vigilanti privati e guardie giurate.