MANTOVA Non ci sarebbero segni di violenza sul cadavere del 23enne tunisino trovato esanime nelle prime ore di domenica scorsa in via Donati e deceduto poco dopo il ricovero al Poma. Allo stesso modo non ci sarebbero tracce riconducibili a una eventuale overdose da stupefacenti; per il momento il referto medico parla di decesso per arresto cardiocircolatorio. L’autopsia che dovrebbe essere eseguita nelle prossime ore, potrà chiarire le cause del decesso e anche le eventuali circostanze. Il giovane era già noto alle forze dell’ordine cittadine sia come assuntore di stupefacenti e anche come piccolo spacciatore. Irregolare sul territorio non aveva fissa dimora; da quel che risulta sarebbe stato però alloggiato nella zona di via Donati. la stessa via in cui è stato rinvenuto a terra privo di sensi poco dopo le 3.30 dell’altro ieri. A dare l’allarme sarebbe stato un automobilista di passaggio. Poco dopo sul posto intervenivano i mezzi del 118 e gli agenti di una Volante. Non si esclude che il giovane si sia sentito male in una delle abitazioni della zona, dove trovano alloggio in maniera spesso abusiva altri stranieri irregolari e che quelli che erano con lui, una volta resisi conto della sue condizioni lo abbiano “scaricato” per strada. Una dinamica dei fatti che potrebbe anche fare ipotizzare l’omissione di soccorso in attesa di ulteriori sviluppi d’indagine.