MANTOVA Le carte ci sono e proverbialmente “cantano”, nel senso che da qui non si potrà più tornare indietro: i due sottopassi ai principali passaggi a livelli che da sempre condizionano il traffico in entrata e uscita dalla città, ossia quelli di Porta Cerese e di Cittadella-Gambarara, attendono solo la fase procedurale conclusiva prima di essere appaltati. Il Comune, dalle carte, chiede solo una minima mitigazione con barrieramenti verdi a separare le modifiche viabilistiche di via Parma rispetto a Te Brunetti. Poi, nella conferenza di servizi presieduta dal commissario Rfi Chiara De Gregorio che partirà il 6 dicembre, ci saranno altri 90 giorni di legge per dare parola a enti pubblici, cittadini e associazioni per addurre eventuali modifiche – fermo restando che i sottopassi si faranno, senza se e senza ma.
L’investimento di 33 milioni interamente a carico delle ferrovie è insomma arrivato al dunque, come asseriscono in conferenza stampa il sindaco Mattia Palazzi, l’assessore all’urbanistica Andrea Murari e quello ai lavori pubblici Nicola Martinelli. I cantieri verranno insediati in contemporanea tra la fine del 2023 e i primi del ’24, per concludersi alla fine del 2025. Il tutto senza chiudere le vie di accesso alla città, ma perseguendo un cronoprogramma contemplato nelle 52 tavole tecniche presentate ieri.
Oltre alle procedure di legge, la giunta intende presentare, come già fatto per Te Brunetti, anche i cittadini di Gambarara, pronta a recepirne eventuali istanze. «Si potrà migliorare, ma non cancellare – premette il sindaco –: proporremo noi stessi ulteriori miglioramenti dei progetti, accogliendo quindi suggerimenti emersi negli incontri fatti con i cittadini. Ma oggi è un giorno importante: un nuovo passo concreto verso un obiettivo storico per Mantova». Vien da sé che i problemi più consistenti saranno sollevati dai privati soggetti a procedure di esproprio.