MANTOVA Otto mesi di reclusione, con pena sospesa e non menzione, subordinate però al pagamento di 5mila euro quale risarcimento del danno alla persona offesa entro un mese dalla sentenza definitiva, oltre alla frequentazione di un percorso di recupero contro la violenza di genere. Questo quanto disposto ieri dal giudice Maria Silvia Siniscalchi, a fronte dei due anni richiesti in requisitoria dal pubblico ministero, nei confronti di un 57enne residente nell’hinterland accusato di stalking ai danni di una ex vicina di casa. I fatti a lui ascritti risalivano segnatamente al periodo compreso tra il gennaio 2019 e il novembre del 2020. Poco meno di due anni in cui l’uomo, stando al quadro inquirente, si sarebbe reso protagonista di svariati episodi molesti nei confronti di una 38enne – costituitasi parte civile con l’avvocato Beatrice Lombardo – tra appostamenti alla finestra o sotto casa, approcci sessuali, puntualmente tutti rispediti al mittente, fino ad arrivare a spiarla in modo morboso tramite l’installazione di telecamere puntate verso l’abitazione della donna. Esasperata, prima di arrivare anche a cambiare casa, si era così affidata a un investigatore privato al fine di raccogliere prove contro il molestatore. Addebiti ribaditi dal legale di parte civile, che per la propria assistita aveva chiesto 35mila euro di risarcimento. Di diverso avviso invece il difensore dell’imputato, l’avvocato Alessandro Abatianni, che ribattendo a tutti gli episodi contestati, per il 57enne aveva avanzato in via principale istanza d’assoluzione per non aver commesso il fatto.