MANTOVA – Spaccio di stupefacenti e tentata estorsione. Con queste accuse lo scorso novembre, era finita in manette due coniugi tunisini residenti a Lunetta. Si tratta di Cherif Khaled, 53 anni e di sua moglie, Amira Baklouti, 45 anni. Dopo l’arresto, effettuato dai carabinieri, la donna aveva prima ottenuto gli arresti domiciliari e in seguito la misura dell’obbligo di dimora a Mantova poi revocata lo scorso giugno all’atto del loro rinvio a giudizio; il marito invece era rimasto ristretto nella casa circondariale di via Poma. Nello specifico i fatti a loro ascritti risalgono a un periodo compreso tra luglio 2020 e el momento dell’arresto. Durante tale lasso temporale, stando al quadro accusatorio, due loro connazionali, padre e figlio anch’essi residenti nello stesso quartiere cittadino, sarebbero finiti nel mirino della coppia. In particolare la prima delle due presunte vittime avrebbe ricevuto dall’imputata diverse telefonate con le quali esortava l’uomo a saldare i debiti che il figlio avrebbe contratto acquistando droga dalla coppia. Inoltre all’indirizzo delle persone offese sarebbero state rivolte anche pesanti minacce che avrebbero quindi portato i due a contattare i carabinieri per denunciare i connazionali. Ieri mattina, con l’ammissione degli elementi probatori, si è quindi aperto davanti al collegio dei giudici il processo a loro instaurato.