Calcio serie C – Mantova, il momento è catartico. Ora si deve sognare in grande…

Gaetano Monachello
Gaetano Monachello

Mantova “Il momento è catartico”. Abbiamo titolato così e qualcuno potrebbe ricordare con il sorriso i monologhi di Flavio Oreglio. Ma si può anche andare oltre e provare a capire il momento che sta attraversando la squadra biancorossa. O forse, meglio dire il Mantova, con tutte le sue componenti: squadra, società tifosi, nessuno escluso.
“Il momento è catartico” perchè in fondo quello che sta attraversando il Mantova in questa prima parte di stagione assomiglia davvero a un processo di purificazione, che arriva dopo un susseguirsi di eventi e gestioni societarie che hanno portato la squadra a vivere stagioni nefaste, causando l’allontanamento dei suoi tifosi. In poco tempo, ma con tanto lavoro, la situazione si è ribaltata completamente e il Mantova ora a tre giornate dal primo traguardo intermedio del campionato si trova a dominare il girone in lungo e in largo. In viale Te sembrano voler giocare ancora a nascondino ed è comprensibile.
I numeri e la classifica invece proiettano i biancorossi verso scenari inimmaginabili fino allo scorso maggio. Il Mantova ora ha 4 punti di vantaggio sul Padova e 5 sulla Triestina, che stasera recupera il match contro l’Atalanta U23. Un divario ancora troppo risicato, ma che certifica la grande determinazione della squadra biancorossa. Che ha saputo rialzarsi subito dopo due incidenti di percorso a differenze delle inseguitrici principali, che invece hanno impattato più volte.
Lo abbiamo rimarcato spesso: è innegabile che quest’anno il Mantova possa contare su un bagaglio tecnico di qualità maggiore, ma ancora più determinante si sta rivelando la tenuta mentale della squadra e in particolare da parte dei tanti giovani, che hanno capito da subito l’importanza di questa occasione e del peso della maglia che indossano. Sotto la regia di un allenatore che sta facendo parlare per l’impronta di gioco modellata in questi mesi e che sicuramente finirà sul taccuino di molti addetti ai lavori. Un gioco che ha portato il Mantova a subire 12 gol e a realizzarne 31 (miglior attacco del girone) con 14 marcatori differenti, e a spiccare non sono di certo gli attaccanti. L’anomalia della squadra virgiliana forse è proprio questa. Non se ne fa certo un problema l’allenatore, che anzi può sfruttare questo aspetto per cercare di migliorare l’handicap. Alla fine contano i tre punti. La vittoria è l’elisir migliore per continuare la catarsi e permettere ai tifosi di sognare in grande. Vincere a Vicenza aumenterebbe ancora di più questa sensazione di “purificazione” e proprio per questo bisogna mantenere il passo della lepre.
Tommaso Bellini