MANTOVA Il nome di Antonio Loprete, il 56enne di Rosarno arrestato nell’operazione Hope compare anche in un’altra vicenda che riguarda il Mantovano, a conferma di come gli esponenti della ‘ndrangheta sul nostro territorio siano divenuti un vero e proprio punto di riferimento per gli affari sporchi. Loprete avrebbe messo a disposizione un capannone in provincia di Mantova per un traffico illecito di rifiuti. L’indagine relativa è stata condotta dai carabinieri del Noe (Nucleo Operativo Ecologico ) di Brescia che ieri ha portato all’esecuzione due ordinanze di custodia cautelare (una in carcere ed una agli arresti domiciliari) emesse dal Gip di Brescia, su richiesta della Dda nei confronti di Alessandro Gnaccarini, 53enne di Viadana, e Gianluca Vendrasco, 40enne trevigiano. I militarik del Noe avaveno sequestrato nell’ottobre 2018 Soiano del Lago (Bs), oltre mille tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi artatamente classificati con altro codice. Dalle indagini era emersa l’esistenza di una struttura organizzata che gestiva abusivamente i rifiuti speciali.