MANTOVA Bivacchi sulla soglia di casa e spacciatori che trafficano in pieno giorno per strada. Mentre i cittadini si beano, più che legittimamente, del nuovo parco delle meraviglie che ha trasformato i giardini del Te in una piccola Versailles, in periferia continuano a passarsela male e se possibile anche peggio. Le ultimi segnalazioni di degrado urbano arrivano dal quartiere di Lunetta. Qui dopo la stretta di qualche anno fa (i cosiddetti “moti di Lunetta” che avevano portato i risedenti esasperati a scendere in strada e le forze dell’ordine ad aumentare le proprie pattuglie) le cose sono tornate lentamente alla “normalità” nell’indifferenza generale. Sono purtroppo all’ordine del giorno scene di degrado come quelle dei bivacchi di senza tetto sulla porta di casa dei residenti, per non parlare dello spaccio di droga per strada. C’è chi ha eletto a proprio domicilio le scale sotto i portici tra i civici 3 e 7 di viale Veneto (nulla a che vedere con l’omonimo viale della Dolce Vita felliniana, il che sa di beffa per chi ci abita pagando l’affitto), e ci sono gli spacciatori di droga piazzati nei punti strategici di questo stesso viale, con le vedette pronte ad avvisarli in caso di passaggio delle forze dell’ordine. La scena si ripete più volte durante la giornata: il cliente arriva, lo spacciatore va a frugare in uno dei cespugli a lato della strada, quindi gli va incontro. Il tempo di scambiarsi denaro e drogo e poi ognuno per la propria strada. Il tutto alla luce del sole e nella totale noncuranza circa la presenza di eventuali testimoni oculari o delle “foto-trappole” dalle telecamere della Polizia locale. «Ogni giorno vi sono questi nuovi protagonisti che condizionano i nostri cittadini con i loro comportamenti -commenta un residente del quartiere -: dal disordine allo spaccio. Gesti indisturbati e ben conosciuti anche dalle forze dell’ordine. Malgrado dialoghi e comunicazioni agli uffici preposti e alle forze dell’ordine, questi proseguono la loro vita indisturbati sapendo di non essere toccati! Spaccio, grida, zozzeria ovunque, i loro bisogni fisiologici… questo tratto di Mantova è il loro dormitorio e la loro latrina. I nostri cittadini sono oramai inermi ed assuefatti. E sperano di tornare a casa incolumi la sera. Una vergogna» Più che un grido di allarme è un grido di rassegnazione ed esasperazione nello stesso tempo, come quelli che si sentono da Cittadella a viale Risorgimento, da strada Gambarara, Colle Aperto fino dentro la città, piazza Cavallotti e 80° Fanteria e piazza Broletto, per l’ennesima volta teatro di una maxi-rissa.