MANTOVA La Winter Marathon dolomitica, come da tradizione, è la prima manifestazione invernale di regolarità, che si svolge dal 23 al 25 gennaio 2020 e di fatto apre la stagione agonistica per le auto storiche. Alla Winter 2020, gareggiano una novantina di auto datate, costruite entro il 1968, oltre a una selezione di vetture di particolare interesse storico prodotte fino al 1976. La corsa, di caratura internazionale, è giunta alla 32esima edizione, parte e arriva dalla perla delle Dolomiti del Brenta, e presenta novità sia nel percorso che nel programma, mantenendo inalterate le caratteristiche di competizione dura e difficile. Il nuovo percorso 2020 si preannuncia più impegnativo rispetto all’ultima edizione in quanto è tornato ad una lunghezza 450 Km. Gli equipaggi dovranno superare ben 13 passi dolomitici e oltre 70 prove disseminate nelle due tappe, di cui 65 sono cronometrate al centesimo e 6 prove di media. Due frazioni, ma la prima è decisamente inedita. La partenza della prima tappa è questa sera (ore 19,30) e le vetture percorreranno la Val di Sole per poi raggiungere il Passo Tonale dove è prevista la sosta con cena e ritorno a Campiglio. Domani, venerdì il “tappone” di 360 chilometri con partenza (ore 13,30) dalla centrale piazza Righi e poi via per le impegnative strade del Trentino-Alto Adige e con il superamento dei celebri passi dolomitici e la suggestiva sosta per la cena al Passo Gardena (m. 2121). Dalla mezzanotte in poi il rientro delle vetture in gara. Sabato 25 nelle prime ore del pomeriggio l’emozionante spettacolo delle vetture, che si cimentano sul laghetto ghiacciato di Campiglio con le due Kermesse ad eliminazione diretta per le vetture anteguerra e per i primi 32 classificati finale della Winter Marathon. Le vetture iscritte sono poco più di novanta con 14 equipaggi classificati Top Driver. Tre le coppie mantovane in gara: Salvaterra-Pizzi su Lancia Aprilia, Motta-Vicenzi su Austin Healey e Pasqualin-Beltrami su Triumph TR3 A. Caterina Vagliani, è la quota-rosa virgiliana, co-driver con Rossoni su Fiat X1/9.
Attilio Facconi
