MANTOVA Il solito Pucci: irriverente, istrionico, esuberante e graffiante. Non se la prende con nessuno, ma nel suo one-man show finiscono nel calderone della sua satira i comportamenti quotidiani, tutto quanto non farebbe notizia. Un esempio? La mascherina e coloro i quali la indossano soli in macchina, oppure la commessa del supermercato definita “antipatica come la c…. che si attacca sotto le Adidas”. E ancora l’acquisto al negozio di Vuitton oppure i tortelli di zucca, che fanno schizzare la glicemia. Il tutto mescolato con l’interazione con il pubblico, che all’inizio ha rotto il ghiaccio con la presa per i fondelli nei confronti dei ritardatari.
Quello andato in scena ieri sera a Palazzo Te davanti a circa 700 persone è stata una lunga cavalcata condita da sarcasmo ed ironia. uno spettacolo in cui di certo non ci si annoia: l’attenzione dello spettatore è viva e partecipe dall’inizio alla fine grazie a differenti modalità di narrazione e a monologhi capaci di coinvolgere proprio tutti. Il timbro vocale di Pucci già misurato indoor con grande efficacia, riesce ad essere coinvolgente anche in spazi aperti come Palazzo Te.