Calcio Serie C – Lauro sì, Lauro no: i vertici del Mantova sfogliano la margherita

MANTOVA Salvo sorprese (sempre possibili dalle parti di viale Te), questa settimana verranno sciolti i nodi sull’allenatore del Mantova 2022-23. Il ds Alessandro Battisti si è esposto in maniera palese: la sua prima scelta sarà Maurizio Lauro, che lui stesso portò in riva al Mincio un’estate fa e che ha vissuto una stagione a dir poco complicata (esonero a dicembre, ritorno a due giornate dalla fine e salvezza centrata). Quando un direttore sportivo si pronuncia in maniera così netta, non dovrebbero esserci equivoci. E, in effetti, le percentuali di rivedere Lauro sulla panchina biancorossa sono alte.
Tuttavia, è altrettanto vero che l’ultima parola spetta alla società e ai suoi vertici. Dunque a Maurizio Setti, azionista di riferimento, in primis. E poi al presidente Ettore Masiello, al vice Gianluca Gazon e pure a Gianluca Pecchini (anche se il ruolo di quest’ultimo nel Mantova del futuro non è ancora chiaro). Bene, nessuno di loro si è pronunciato pubblicamente sull’argomento, solo Setti si è lasciato sfuggire alla Voce un ambiguo “io non ho preclusioni verso nessuno”. Stando a rumors e mezze voci, l’impressione è che non ci sia convergenza tra le varie anime della società sulla posizione di Lauro. La sua gestione sembra non aver convinto fino in fondo i vertici di viale Te, al netto delle condizioni di oggettiva difficoltà in cui ha operato nel girone d’andata. Un ulteriore elemento che, almeno in teoria, indebolisce la posizione di Lauro è il rapporto incrinato con la piazza. Emblematica la reazione dei tifosi sui social alle parole di Battisti, che si pronunciava per una conferma del mister: malumore a fiumi, minacce di non sottoscrivere l’abbonamento eccetera eccetera. Parole che spesso lasciano il tempo che trovano, ma tant’è. Battisti osserva: «L’umore della piazza è certamente da rispettare, però non può condizionare una scelta». Non fa una piega. Ma ai piani alti di viale Te si interrogano se valga la pena rischiare di inaugurare tra i musi lunghi una stagione che dev’essere quella del riscatto.
Insomma il dibattito divampa e divamperà ancora di più nei prossimi giorni, quando si tratterà di decidere. Di sicuro, come dicevamo, Lauro non dispone solo di carte sfavorevoli. Anzi. L’appoggio del ds non è cosa da poco, così come non va sottovalutato quello dei giocatori più in vista dello spogliatoio, che ne hanno caldeggiato il ritorno dopo l’evidente e netta involuzione della gestione Galderisi (che qualche tifoso distratto forse dimentica).
Le alternative più quotate a Lauro sono tre: Nicola Corrent, tecnico della Primavera del Verona; Luca Tabbiani, allenatore del Fiorenzuola; e Bruno Caneo, già viceallenatore del Mantova negli anni ’90, attuale guida della Turris. Quest’ultimo è emerso un po’ a sorpresa nelle ultime ore: con i suoi 65 anni sembra fuori dal “target Setti”, che ha sempre privilegiato tecnici emergenti (ma il precedente di Morgia consiglia di non dare nulla per scontato). In ogni caso, siamo agli sgoccioli dell’attesa. Ancora pochi giorni e cadrà ogni riserva.