MANTOVA Indubbiamente il colpo gobbo della rassegna live andata in scena in piazza Sordello che ha raccolto 23mila spettatori in 5 sere, è stato il concerto di Onerepublic. La band americana ha portato nel cuore di Mantova ben 9mila persone per un sold out da record per la nostra città. Ad aprire le danze del Mantova Summer festival era stato Sting. Un ritorno per l’ex leader dei Police, che a Mantova e in piazza Sordello aveva già suonato qualche anno fa. Allora Sting aveva un nuovo album in uscita, quest’anno invece niente di nuovo. Grazie al mestiere, mister Gordon Sumner è riuscito ad evitare l’effetto cover band di se stesso. La vera differenza rispetto al concerto di sette anni fa è stata nell’approccio: allora Sting aveva fatto pace con il suo passato eseguendo sette brani dei Police (un terzo dell’intero concerto). Quest’anno invece si è rassegnato ad avere un passato di quel calibro eseguendo sette brani dei Police (un terzo dell’intero concerto). Pop d’autore e atmosfera più intima con i Baustelle che hanno accontentato i fans più “alternativi” della scena italiana. Atmosfere da post-rock psichedelico con gli islandesi Sigur Ròs, che in certi momenti sono sembrati più vicini al vecchio progressive ampolloso che alla neo-psichedelia post-grunge post-rock etc etc altrettanto ampollosa. La festa vera e propria si è vista con gli ultimi due concerti: Onerepublic e Fabri Fibra. I primi hanno trascinato i 9mila accorsi in piazza Sordello in un concerto fatto di una serie di sing-along. Pop ben fatto e di pura evasione e un approccio molto “ruffiano” al live sono stati la carta vincente della band di Colorado Springs. L’altro, Fabri Fibra, ci ha messo meno di 60 secondi per dire dal palco “ciao Mantova su le mani” e il gioco è stato facile anche per l’autoproclamato inventore del rap italiano. Parola, anzi, autocertificazione di Fabri Fibra. (cad)