MILANO Il Teatro alla Scala riapre al pubblico dal 10 settembre con quattro rappresentazioni (repliche nei giorni 13, 16, 18, alle ore 20) de L’italiana in Algeri diretta da Ottavio Dantone, nello spettacolo storico di Jean-Pierre Ponnelle ripreso da Grischa Asagaroff. Un evento che segna l’atteso ritorno ad una prima normalità, con l’orchestra in buca ed il pubblico, seppur ancora contingentato, in sala, e che rappresenta il primo tassello di un trittico, interamente rossiniano, con cui il Teatro scaligero intende omaggiare il genio pesarese. Dal 30 settembre, infatti, Riccardo Chailly srotolerà la tela del Barbiere di Siviglia, in una nuova produzione firmata da Leo Muscato, mentre dal 13 ottobre Diego Fasolis tornerà a dirigere Il turco in Italia, nell’allestimento di Roberto Andò che fu interrotto dalla pandemia dopo la prima il 22 febbraio 2020. Ottavio Dantone alla Scala può ben dirsi di casa sia nel repertorio barocco (ricordiamo Rinaldo di Händel nel 2005) che in quello tardo-settecentesco. Memorabili il mozartiano Così fan tutte del 2007 così come le rossiniane Il viaggio a Reims del 2009 e La Cenerentola del 2019. Ne L’Italiana in Algeri in attuale programmazione debutterà come Isabella il giovane mezzosoprano francese Gaëlle Arquez, artista in rapida ascesa nel panorama internazionale, con numerose partecipazioni nei massimi teatri europei. Al suo fianco il basso Mirco Palazzi, che proprio in Rossini ha debuttato alla Scala nel 2008 cantando nello Stabat Mater diretto da Riccardo Chailly, mentre si alterneranno nella parte di Lindoro i tenori Maxim Mironov (già Don Ramiro nella recente ripresa della Cenerentola nell’allestimento di Ponnelle) e Antonino Siragusa. Come Taddeo torna alla Scala Roberto de Candia, altro beniamino del pubblico. Elvira avrà la voce di Enkeleda Kamani mentre Zulma sarà la giovane e talentuosa Svetlina Stoyanova. Infine, Haly avrà la voce di Giulio Mastrototaro, già applauditissimo alla Scala nel febbraio 2020 come Don Geronio nel Turco in Italia.
Elide Bergamaschi