Un lupo e un elefantino protagonisti al Comunale di Bologna

BOLOGNA Ci sono due personaggi iconici del mondo animale come il lupo immaginato da Sergej Prokof’ev e l’elefantino Babar evocato da Francis Poulenc al centro dell’evento speciale dedicato alle famiglie, organizzato dal Teatro Comunale di Bologna prima della pausa natalizia. Doppio appuntamento, domenica 19 e mercoledì 22 dicembre alle ore 18 nella Sala Bibiena del teatro felsineo, con la voce narrante di Vittorio Franceschi e l’Orchestra del TCBO diretta da Marco Boni, tra i fondatori dell’Orchestra I Virtuosi Italiani nonché Direttore Onorario della Concertgebouw Chamber Orchestra e dal 2019 Direttore principale del percorso di formazione della giovane compagine orchestrale della Scuola dell’Opera del Comunale. Nel 1934 il Canto sinfonico di Prokof’ev venne stroncato e liquidato come sintomo del declino del popolo sovietico. In un articolo Prokof’ev si difese ma cominciò ad alludere allo stile più semplice a cui si sarebbe dedicato. Un atteggiamento che si riflette proprio nella leggerezza di Pierino e il lupo, favola sinfonica per voce narrante e orchestra su testo dello stesso compositore, in cui ogni personaggio – Pierino, l’anatra, il gatto, il lupo, l’uccellino, il nonno – è legato a un particolare strumento musicale e a un motivo ricorrente che lo caratterizza. La voce narrante è affidata a Vittorio Franceschi, grande attore e drammaturgo italiano: tre volte premio UBU, in quasi 60 anni di carriera ha collaborato con registi come Luca Ronconi, Andrzej Wajda e Gabriele Lavia, e presso i principali teatri italiani come il Piccolo di Milano e i vari stabili (Genova, Torino, Bologna). Più esotico è l’animale protagonista della seconda composizione in programma al Comunale: l’elefantino di L’Histoire de Babar, composto tra il 1940 e il 1945 da Francis Poulenc per voce narrante e pianoforte a partire dall’omonimo libro per bambini di Jean de Brunhoff. Attraverso diverse forme musicali come la marcia, la polka, il notturno e il valzer, le note del pianoforte evocano le avventure del piccolo Babar, che abbandona la giungla in seguito all’uccisione della madre per mano di un cacciatore, conosce il mondo urbanizzato e ritorna nel branco per condividere i benefici del progresso con i suoi simili. L’Histoire de Babar è proposta nella rielaborazione a cura di Vittorio Franceschi.
Elide Bergamaschi