Bach “Sempre ottimista per i Giochi di Tokyo, con un sano realismo”

ROMA (ITALPRESS) – “Sono sempre ottimista, oggi in più c’è solo un sano realismo. Ma sono fiducioso: il movimento olimpico è compatto e andrà oltre questo ostacolo”. Il presidente del Cio, Thomas Bach, resta ottimista sulla possibilità che le Olimpiadi di Tokyo, già rinviate di un anno per la pandemia di Covid-19, si svolgano nella prossima estate. Impossibile però, attualmente, dire quante realistiche chance ci sono di celebrare i Giochi:
“Al momento non c’è una risposta, ma solo un impegno: il Cio e il comitato organizzatore sono concentrati a organizzare quest’Olimpiade ‘rinviatà – spiega il numero uno del Comitato Internazionale Olimpico sulle pagine de ‘Il Corriere della Serà – Non siamo in grado di prevedere la situazione tra un anno, ma ci stiamo preparando a fronteggiare numerosi scenari”. Si parla della possibilità di Giochi a porte chiuse e di una copertura mediatica ‘a distanzà: “I Giochi senza spettatori sono un’opzione che non vogliamo: puntiamo a tribune piene di gente e gonfie di entusiasmo. Ma oggi è presto per ogni previsione, bisogna vedere anche come si rilancerà il turismo: siamo tempestati di domande alle quali al momento non si può rispondere. La stampa? Vale il discorso dei tifosi, ora esiste solo una priorità: la sicurezza”. I giapponesi sono preoccupati per la ‘sberlà finanziaria. “Abbiamo elaborato varie simulazioni di quello che potrebbe accadere, ciascuna con un impatto sui conti. Tuttavia solo uno scenario più chiaro indicherà quali investimenti aggiuntivi serviranno”. Detto che l’ultima parola sulle Olimpiadi, così come avvenuto per il rinvio, sarà del Cio e del Comitato organizzatore e non dell’Oms, Bach è convinto che, dopo l’emergenza sanitaria, “nulla, nel mondo, sarà più come prima: la società, l’economia, ovviamente anche lo sport. Stiamo già analizzando lo sport post-Covid-19, con una visione di lungo periodo”. Nessun allarme per i Giochi Invernali di Pechino 2022: “Zero preoccupazioni e nessuna idea di cambiare città: al momento non c’è alcun motivo per farlo”.
(ITALPRESS).