MANTOVA – Sebbene – come riportato dal nostro giornale nell’edizione di ieri – il Comune abbia aumentato i presidi di Polizia locale, resta alto l’allarme baby gang a San Giorgio Bigarello. Dopo il giovane accerchiato e derubato da un gruppo di bulli, sono arrivate nuove testimonianze di ragazzi inseguiti e aggrediti da coetanei malintenzionati. E anche di una donna di 54 anni, importunata mentre si trovava nei pressi di piazza Giotto. Non bastasse, fuori dal supermercato Md, zona in cui da qualche tempo imperversano gli atti di vandalismo, venerdì scorso sono sparite due biciclette. «Ogni sera, più o meno tra le 17 e le 18.30, arriva un gruppetto composto di 7-8 elementi che ne fa di cotte e di crude – raccontano alla Voce alcuni abitanti -. Qualcuno di noi ha provato ad ammonirli, e per risposta si è visto tirare addosso dei sassi. Non riusciamo più a stare tranquilli». Timori avvallati anche da alcuni artigiani, che ormai hanno persino paura a lasciare i furgoni con dentro il materiale di lavoro posteggiati davanti alle abitazioni. «Viviamo con la preoccupazione – ci spiega uno di loro – di trovarci i mezzi svuotati, come tempo fa era già successo a un nostro collega». Tra le “attività” censurabili di queste bande ci sono anche il danneggiamento della segnaletica verticale e il lancio di bottigliette e lattine nei giardini dei quartieri residenziali. «Si tratta – lamenta il consigliere di opposizione Massimo Pirrotta (Il Cambiamento) – di un ennesimo grido d’allarme chiaro e forte su una problematica che rischia di rendere il nostro territorio sempre meno sicuro e vivibile. Mi auguro che la nuova giunta organizzi quanto prima un’assemblea pubblica per discutere del problema, perché serve un approccio condiviso e più incisivo per fronteggiare questa piaga. Noi siamo pronti a collaborare». Un’assemblea che nell’idea del centrodestra dovrebbe essere aperta a tutte le parti sociali, dalle forze dell’ordine alle associazioni, passando per le famiglie. Altro tema di discussione, ma legato a doppio filo alla questione baby gang, riguarda il trasferimento (ancora non si sa se temporaneo o per addirittura il prossimo triennio) del luna park di Sant’Anselmo dal Te al Boma. Non a caso la decisione del Comune di Mantova di far posizionare le attrazioni nell’area di Boccabusa sta provocando le robuste rimostranze di esercenti, commercianti e di chi lavora negli uffici della zona. «Una scelta che oserei definire folle, perché rischia di fare arrivare alle porte di San Giorgio Bigarello e dell’Hinterland sacche di microcriminalità composte da tutte quelle bande giovanili che stanno terrorizzando il territorio. Da ultimo – osserva Pirrotta – poiché il luna park richiamerà molta gente, di rimando finirà per creare problemi per i parcheggi destinati e dimensionati per le attività della zona, per non parlare dell’inquinamento dovuto al via vai di mezzi».
Matteo Vincenzi