CASTELBELFORTE – La Flai-Cgil, per ora, ha sospeso il giudizio sulle manovre della famiglia Freddi – o meglio, di parte di essa – per la cessione del ramo d’azienda delle pizze della Mantua Surgelati. Sia il segretario generale Marco Volta, sia quello provinciale Ivan Papazzoni hanno accolto con favore la notizia di un possibile quinto compratore che permetterebbe di ampliare l’offerta rafforzando la leadership di mercato e salvaguardando i posti di lavoro, ma sono consapevoli che le variabili sono troppe per lasciarsi andare a facili entusiasmi. «La data fissata dalla proprietà come termine ultimo per prendere una decisione è quella del 31 marzo, e solo allora – specifica Papazzoni – potremmo sbilanciarci; prima vogliamo vedere i piani industriali». Se dalla Cisl, come riportato dal nostro giornale nell’edizione di lunedì, traspare un certo ottimismo, la Flai-Cgil è più prudente e predica cautela. «C’è solo voglia di capire meglio – prosegue Papazzoni -. Sentiamo ripetere che l’azienda è sana e il che il personale non correrà rischi: lo auspichiamo sinceramente, ma per avere un quadro più chiaro è necessario visionare le proposte sul tavolo. Solo allora ci si potrà confrontare su un piano industriale completo e dettagliato che deve essere preparatorio alla sottoscrizione di una intesa». Per capire la sorte della Mantua Surgelati è necessario attendere la fine di marzo. Sul tavolo parrebbero esserci addirittura cinque offerte. Una è quella di Federica Freddi, figlia del fondatore Romano, intenzionata, secondo quanto trapelato, a rilevare le quote degli altri componenti della famiglia (il fratello e la nipote), le altre sono quelle della modenese Italpizza e della vicentina Morato, specializzata nella produzione di grissini, ma con dichiarati propositi industriali espansivi. Altri due potenziali acquirenti si sarebbero fatti avanti con insistenza negli ultimi due mesi, anche se i loro nomi per il momento restano top secret.
Matteo Vincenzi