MANTOVA La siccità sta mettendo a dura prova circa 300mila imprese agricole nel Centro-Nord: in particolare sono le aziende della Pianura Padana, dove si concentra un terzo della produzione del nostro Made In Italy, a rischiare maggiormente. L’allarme arriva da Coldiretti che, in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, plaude alla decisione del Governo di nominare un commissario nazionale per fronteggiare l’emergenza.
«Importante la nomina del Commissario al quale è necessario conferire poteri straordinari per velocizzare le autorizzazioni burocratiche come fatto, ad esempio, per il caso del Ponte Morandi a Genova, per dare una risposta concreta alla sofferenza di imprese e cittadini – ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare “l’importanza di interventi strutturali per affrontare il cambiamento climatico – Di fronte alla tropicalizzazione del clima occorre organizzarsi per raccogliere l’acqua nei periodi più piovosi per renderla disponibile nei momenti di difficoltà. Per questo abbiamo elaborato con Anbi il progetto laghetti per realizzare una rete di piccoli invasi diffusi sul territorio, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori, per conservare l’acqua e distribuirla quando è necessario ai cittadini, all’industria e all’agricoltura».
Le preoccupazioni di Coldiretti sono concentrati sulle criticità ormai note come la scaristà di precipitazioni, il basso livello dei grandi laghi lombardi e del Po, la crisi idrica che investe le colture del mais e del riso con effetti a catena su tutto il comparto produttivo anche di produzioni di eccellenza, e – last but not least – il problema del cuneo salino, ovvero l’infiltrazione di acqua salata lungo i corsi dei fiumi, rende inutilizzabili le risorse idriche e gli stessi terreni. Un problema, quest’ultimo, che secondo Coldiretti è uno dei più pericolosi per l’economia agricola nella Valle del Po.