HINTERLAND – La battaglia contro la mega discarica di “car fluff” che la società Rottami Metalli Italia di Castelnuovo del Garda vuole insediare a Pontepossero di Sorgà, in località De Morta, entra nel vivo. Come anticipato dalla Voce nell’edizione di venerdì, le amministrazioni di Castelbelforte, Castel d’Ario, Erbè, Gazzo Veronese, Nogara, Nogarole Rocca, San Giorgio Bigarello, Trevenzuolo e Villimpenta si impegneranno ad approvare nei rispettivi consigli una delibera condivisa a salvaguardia dell’ambiente, della salute e dell’agricoltura di eccellenza, in opposizione alla realizzazione di un impianto che dovrebbe accogliere il residuo polimerico non riciclabile risultante dalla frantumazione delle autovetture rottamate, il cosiddetto “car fluff”, di tutto il Nord Italia. «Il Comune di Sorgà – sottolinea il sindaco Christian Nuvolari – si fa portavoce del disagio e delle preoccupazioni di tutte le amministrazioni citate, che insieme alla nostra si adopereranno a comunicare tale contrarietà e tutti gli enti preposti a produrre osservazioni al progetto in oggetto, e in particolare alla Province di Verona e Mantova e alle Regioni Veneto e Lombardia». Le dimensioni della discarica sono tali da impattare in termini ambientali e di viabilità un territorio ben più vasto rispetto al Comune di Sorgà, in quanto la stessa è la destinazione finale di materiale proveniente dall’intero Settentrione. In effetti basta scorrere i numeri del progetto per rendersi conto che stiamo parlando di un impianto che ha una valenza nazionale e non semplicemente regionale: 455.000 metri quadrati la superficie totale, di cui circa 170.000 adibiti all’area di conferimento; 1.500.000 le tonnellate di rifiuti stoccati in dieci anni; 22 mezzi i pesanti movimentati al giorno; 21.182.081 euro l’investimento finanziario complessivo. L’impianto prospettato andrebbe a sostituire quello già esistente, ora in via di saturazione e chiusura, ubicato a Lugagnano di Sona e riconducibile alla stessa società imprenditrice. Punto sul quale il deputato della Lega Andrea Dara promette d’interessare già nella settimana entrante il ministero dell’Ambiente. «Le perplessità e le preoccupazioni di cittadini e amministratori sono più che comprensibili – dice il parlamentante mantovano -. Risulta evidente che un tale insediamento avrebbe un impatto devastante per un territorio a vocazione agricola, in quanto particolarmente impattante e perdurante quale è questo tipo di discarica». Corte De Morta è infatti un’area agricola ricca di biodiversità, con nidificazione di cicogne, risorgive e con numerose risaie tutt’intorno che sono valse l’ottenimento del marchio IGP per il riso vialone nano che lì si coltiva e produce. «Vogliamo capire anzitutto se l’iter autorizzativo presenta delle falle – prosegue Dara -, capire quali possano essere gli elementi oggettivi di criticità da utilizzare per scongiurare questo mega deposito che nell’eventualità si concretizzasse avrebbe ricadute economiche anche sugli enti pubblici e sulla rete stradale che consente l’accesso all’area, assolutamente inadeguata a sostenere il carico di veicoli industriali e mezzi pesanti che a regime inevitabilmente percorrerebbero le strade urbane di paesi, anche quelli circostanti, che hanno oggi solo traffico agricolo oltre a quello privato».
Matteo Vincenzi