Falcone e Guddemi formano il Gruppo Misto: a Castiglione Fi resta a secco

CASTIGLIONE DELLE STIVIERE – Cambia l’assetto del consiglio comunale e in particolare della maggioranza: con una lettera protocollata già lunedì mattina, l’ex assessore Michele Falcone e la consigliera di maggioranza Rosella Guddemi hanno comunicato all’amministrazione comunale di aver deciso di lasciare il gruppo di Forza Italia, nelle cui file erano stati eletti, per andare a formare il Gruppo Misto.
Un cambio di rotta improvviso che arriva tre mesi dopo le elezioni dello scorso 12 giugno e che lascia il partito di Silvio Berlusconi senza rappresentanti nel parlamentino castiglionese. Come detto infatti Falcone e Guddemi andranno a formare il Gruppo Misto. Gruppo che, in ogni caso, non è una novità per il consiglio comunale di Castiglione: anche cinque anni fa infatti, alcune settimane dopo le elezioni, Lucia Zanotti aveva lasciato il Movimento 5 Stelle, con cui era entrata in consiglio come forza di minoranza, per andare a formare il Gruppo Misto con cui da quel momento ha sempre garantito sostegno alla maggioranza del passato mandato amministrativo.
Situazione in tutto e per tutto simile a quella che si sta verificando ora. Nella breve lettera con la quale Falcone e Guddemi comunicano la decisione di lasciare Forza Italia per formare il Misto, i due consiglieri affermano infatti che rimarranno entrambi nelle file della maggioranza e garantiranno sostegno al sindaco Enrico Volpi.
Nella giornata di ieri nel frattempo è arrivata la convocazione del prossimo consiglio comunale, che si svolgerà lunedì prossimo. All’ordine del giorno non è presente uno specifico punto riguardante la formazione del gruppo misto, ma la pratica andrà comunque in porto già alla seduta convocata per lunedì prossimo.
Per Falcone non è il primo cambio di rotta improvviso. Lo scorso marzo, a circa tre mesi dalle elezioni, cogliendo tutti di sorpresa infatti Falcone aveva presentato le proprie dimissioni dal ruolo di assessore ai lavori pubblici, provocando diverse discussioni in seno sia a Forza Italia che alla maggioranza di allora.